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L'EMDR: i movimenti oculari sono realmente terapeutici?

apr 02, 2023

Tra le tecniche terapeutiche più diffuse e conosciute nel largo pubblico c’è oggi l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Ma i movimenti oculari su cui si basa il metodo sono realmente efficaci e sono sostenuti da una solida base scientifica?

EMDR è veramente efficace? I movimenti oculari sono terapeutici?

Che cos’è l’EMDR?

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica di psicoterapia utilizzata per aiutare le persone che soffrono di PTSD (Post Traumatic Stress Disorder, ovvero di un disturbo post-traumatico da stress). È una forma di terapia che utilizza i movimenti oculari, le sensazioni corporee ed altre tecniche cognitive per aiutare il paziente ad elaborare dei ricordi traumatici (come ad esempio l’aver subito un grave incidente o l’essere stati esposti a un disastro naturale come un terremoto). L’EMDR è quindi una metodologia di trattamento utilizzata per ridurre l'impatto emotivo dei sintomi basati sul trauma come l’ansia, gli incubi, i flashback o i processi di pensiero intrusivi. La terapia incorpora la visualizzazione simultanea dell'evento traumatico concentrandosi sui rapidi movimenti laterali del dito del terapeuta. L’EMDR è stata sviluppata alla fine degli anni '80 dalla psicologa statunitense Francine Shapiro. È importante ricordare che esistono diversi altri protocolli (come lo STAIR) per intervenire su un trauma.

Il movimento oculare, su cui si basa l’EMDR, ha una base scientifica?

Nonostante gli studi abbiano evidenziato l’efficacia del trattamento esistono molti dubbi sulla reale correlazione tra il movimento oculare e il presunto effetto terapeutico. Infatti, la caratteristica distintiva dell’EMDR è proprio l’uso dei movimenti oculari che dovrebbero produrre un impatto a livello neurologico. Purtroppo, per quanto affascinante, l’efficacia di questa strategia non è stata confermata dalla ricerca scientifica. In sostanza si ottengono i medesimi risultati terapeutici anche senza utilizzare i movimenti oculari. Quindi invitare il paziente a muovere gli occhi non aggiunge nulla al metodo né migliora il risultato. Ne consegue che l’EMDR è più simile ai consolidati trattamenti cognitivo-comportamentali evidence based con un pizzico di pseudo-scienza. (Davidson e Parker, 2001).   

Inoltre, negli stessi protocolli EMDR è previsto l’uso del cosiddetto tapping che non prevede infatti l’utilizzo dei movimenti oculari. Anche nella PNL (un metodo considerato pseudo-scientifico) viene posta molta enfasi sui movimenti oculari come canali di accesso ai sistemi rappresentazionali. Anche in questo caso la ricerca scientifica ha smentito l’esistenza di una qualche correlazione tra i movimenti oculari e il pensiero o i ricordi. L’enorme popolarità raggiunta dall’EMDR a livello mondiale ha probabilmente superato le prove della sua efficacia all’interno di studi di ricerca controllati e verificati. Purtroppo, un’aggressiva promozione commerciale ha sdoganato il metodo EMDR producendo alcune distorsioni e una facile accettazione del metodo da parte dei professionisti.

L’EMDR: il confine tra scienza e pseudoscienza rischia di essere labile?

Per quanto il protocollo EMDR sia risultato utile nel trattare il Disturbo Post-Traumatico da Stress i movimenti oculari (su cui si fonda il metodo) hanno un impatto del tutto irrilevante sull’efficacia terapeutica. L’ipotesi iniziale su cui si basa l’EMDR è affascinate e si fonda sull’effetto che la fase REM (Rapid Eyes Movement) produce sulla memoria durante il sonno. Il presupposto era quindi interessante: se il terapeuta cerca di riprodurre questo movimento nello stato di veglia incoraggiando il paziente a ricordare l’evento traumatico si potrebbe produrre un rapido effetto terapeutico. Purtroppo, i dati non hanno evidenziato questa correlazione e l’EMDR non si è dimostrata più valida rispetto ad altri trattamenti come l’esposizione attraverso le tecniche immaginative o altri protocolli di trattamento del PTSD. È probabile quindi che l’EMDR funzioni su altre basi dato che, escluso i movimenti oculari, appare molto simile ad altri trattamenti già disponibili. Un ulteriore conferma dell’inutilità dei movimenti oculari è rappresentata dal fatto che se si chiede al paziente di tenere lo sguardo fisso i risultati sono i medesimi.

Perché l’EMDR è efficace?

È possibile che l’EMDR sia efficace rispetto alle condizioni di controllo semplicemente perché i terapeuti ascoltano i problemi del paziente senza cercare di intervenire direttamente e ricorrendo a metodologie di carattere cognitivo e comportamentale. Infatti i terapeuti che adottano l’EMDR incoraggiano il paziente a modificare il dialogo interno (self talk) e ha rinforzare positivamente alcuni comportamenti specifici. L’idea di una sorta di effetto ping-pong tra i due emisferi celebrali sembra essere priva di qualsiasi fondamento scientifico. L’EMDR è considerato un trattamento efficace per il PTSD ma la sua rapida generalizzazione su tutta un’ampia gamma di disturbi può essere considerata eccessiva e fuorviante. L’EMDR non è una panacea per ogni disturbo, i movimenti oculari non producono un effetto terapeutico ed è necessaria una maggiore cautela ed evitare semplici generalizzazioni.

Quali sono le differenze tra l’EMDR e l’Ipnosi Evidence Based?

Proprio per chiarire le differenze tra l’EMDR e l’Ipnosi l’American Journal of Clinical Hypnosis ha dedicato un numero speciale della rivista proprio a questo tema. Una delle prime differenze tra i due metodi è che nell’EMDR non si induce uno stato di rilassamento mentale (cosa che avviene con l’ipnosi) ma vengono fatti dei tentativi consapevoli di recuperare direttamente le emozioni disturbanti ed incoraggiando il paziente a rivivere le parti più traumatiche del ricordo. Per certi versi l’EMDR ricorda da vicino una tecnica di ristrutturazione cognitiva (Cognitive Restructuring) oppure l’ipnosi ma di tipo ericksoniano (che è ben diversa dall’Ipnosi Evidence Based). Questa metodologia psicoterapeutica persegue l’obiettivo di modificare lo stile di pensiero del paziente e la sua interpretazione degli eventi. Nell’ipnosi invece si porta la persona in uno stato di rilassamento profondo che può promuovere, attraverso diverse modalità, dei comportamenti più adattivi, ridurre l’ansia e lo stress, limitare la percezione del dolore, superare l’insonnia e offre una tecnica che può essere appresa dal paziente ed utilizzata al di fuori del contesto psicoterapeutico. È importante sottolineare che non esiste un approccio universale a un problema psicologico ma sempre un trattamento più adeguato in funzione delle caratteristiche del paziente e del disturbo di cui soffre. Inoltre, per il trattamento del PTSD esistono anche altri protocolli evidence based come il modello STAIR.

In sintesi:

  • L’EMDR è un modello di intervento che si fonda sul principio che i movimenti oculari siano in grado di aiutare il paziente ad elaborare un trauma.
  • La ricerca scientifica ha evidenziato che non esiste nessuna correlazione tra i movimenti oculari utilizzati nell’EMDR e l’efficacia terapeutica.
  • Infatti, anche se si dovesse chiedere al paziente di mantenere lo sguardo fisso i risultati terapeutici sarebbero i medesimi. Per questa ragione l’efficacia dell’EMDR si basa probabilmente su dei principi terapeutici già noti ed utilizzati in altri protocolli come la CBT o il protocollo STAIRS.
  • All'EMDR manca un modello teorico validato in grado di spiegare il modo convincente i suoi effetti.
  • Un’aggressiva comunicazione commerciale ha diffuso rapidamente il metodo, che pur risultato efficace, manca di una solida base scientifica per quanto concerne i movimenti oculari.
  • L’EMDR è diversa dall’Ipnosi Evidence Based.

Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Bibliografia

  • Davidson PR, Parker KC. Eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): a meta-analysis. J Consult Clin Psychol. 2001 Apr;69(2):305-16. doi: 10.1037//0022-006x.69.2.305. PMID: 11393607.
  • Gilligan, S. (2002). EMDR and hypnosis. In F. Shapiro (Ed.), EMDR as an integrative psychotherapy approach: Experts of diverse orientations explore the paradigm prism (pp. 225–238). American Psychological Association.
  • Herbert JD, Lilienfeld SO, Lohr JM, Montgomery RW, O'Donohue WT, Rosen GM, Tolin DF. Science and pseudoscience in the development of eye movement desensitization and reprocessing: implications for clinical psychology. Clin Psychol Rev. 2000 Nov;20(8):945-71. doi: 10.1016/s0272-7358(99)00017-3. PMID: 11098395.
  • Perkins BR, Rouanzoin CC. A critical evaluation of current views regarding eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): clarifying points of confusion. J Clin Psychol. 2002 Jan;58(1):77-97. doi: 10.1002/jclp.1130. PMID: 11748598.


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