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Le caratteristiche di un buon manager

mag 16, 2022

L'onestà non è sinonimo di competenza dato che i due fattori non sono legati direttamente da un rapporto causale. Ma che cosa accade nella percezione delle persone?

Le caratteristiche del buon manager

Per chi ha fretta

  • Un manager onesto viene considerato anche più compentente dai collaboratori.
  • La trasparenza è fondamentale nel gestire gli scenari complessi e migliorare i processi di decision making.
  • Le soft skill (come la capacità di comunicare, di motivare e di gestire il team) sono fondamentali per un buon manager.

Essere onesti paga sempre?

Un manager onesto e trasparente viene percepito anche come più compentente dai suoi collaboratori. Mentre normalmente le persone disoneste vengono considerate anche meno abili, meno efficienti e meno precise nel lavoro che svolgono. Ad esempio se doveste vedere qualcuno rubare un oggetto prezioso in un negozio pensereste che sia anche incompetente oltre che disonesto? Anche se i due elementi (onestà e competenza) non sono legati direttamente da un rapporto causale, una recente ricerca (Unethical and Inept? The Influence of Moral Information on Perceptions of Competence. Jennifer E. Stellar University of Toronto, Robb Willer Stanford University, Journal of Personality and Social Psychology®,2018) evidenzia come nella percezione delle persone questi fattori siano in realtà uniti. Secondo la Prof.ssa Jennifer Stellar dell’Università di Toronto il comportamento etico di una persona dovrebbe essere irrilevante rispetto al livello di competenza posseduto invece l’aspetto valoriale è un indice che tende a ridurre non solo la fiducia ma anche la percezione della professionalità di un manager.

Che tipo di manager sei?

Un manager trasparente viene considerato più competente

La Prof.ssa Jennifer Stellar insieme al collega Robb Willer (Stanford University) ha condotto una serie di sei esperimenti che hanno coinvolto un campione di oltre 1500 persone. Dopo aver letto dei racconti che descrivevano il comportamento “immorale” (ad es. un furto, l’agire in modo fraudolento o egoistico durante una prova, l’ingannare qualcuno in un compito in laboratorio) i partecipanti alla ricerca dovevano, attraverso un questionario, valutare il livello di competenza dei protagonisti delle “storie”. Alcuni dei soggetti coinvolti nell’esperimento avevano anche delle informazioni aggiuntive come ad esempio il fatto di sapere che la persona aveva rubato dei soldi che in realtà erano stati raccolti per una donazione oppure che al contrario aveva agito in modo morale perché aveva donato il denaro sottratto a un ente di beneficenza. In tutti gli esperimenti proposti le persone hanno sempre valutato negativamente il livello di competenza delle persone che mettevano in atto comportamenti “amorali ”.

Un dato interessante riguarda lo scostamento tra quanto dichiarato e quanto misurato negli esperimenti. Nelle fasi iniziali le persone mostravano un atteggiamento diverso, meno “rigido” infatti per la maggior parte dei partecipanti all’esperimento la moralità non era un fattore rilevante e non influenzava la competenza. Le persone credevano che non avrebbero usato le informazioni in quel modo, ma quando sono state fornite loro, lo hanno fatto. Inoltre pare che le persone “immorali” siano state anche considerate meno abili in quanto presentavano uno scarso livello di sentimento sociale. Tale competenza viene considerata importante perché consente al manager di affrontare e gestire gli scenari complessi e agevola i processi di “decision making” efficaci. L’attenzione agli aspetti sociali e relazionali ha affermato la Prof. Stellar è importante perché include caratteristiche come l’empatia, la capacità di superare i propri pregiudizi, la capacità di adattarsi e di muoversi all’interno di un frame di valori condiviso senza prevaricare gli altri o mostrare un atteggiamento “aggressivo”.

Per un manager le soft skills sono fondamentali

Una persona abile sul piano relazionale è in grado ad esempio di comprendere quando e perché un collega è arrabbiato ed è in grado di gestire efficacemente la risposta emotiva dell’altro. Competenze relazionali che aiutano e sono fondamentali in qualsiasi contesto organizzativo. Su questo argomento sono sicuramente necessari ulteriori approfondimenti dato che ad esempio i risultati mostrano anche che se l’immoralità veniva abbinata (nella narrazione) ad un alto grado di competenza relazionale e sociale le persone che mettevano in atto comportamenti immorali venivano invece percepite come astute e strategiche.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Fonte:

Unethical and Inept? The Influence of Moral Information on Perceptions of Competence. Jennifer E. Stellar (University of Toronto) and Robb Willer (Stanford University). Journal of Personality and Social Psychology, 2018, Vol. 114, No. 2, 195–210 © 2018 American Psychological Association.

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