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Il Marketing farmaceutico. Farmaci brand o generici?

mag 17, 2022

Un farmaco generico rispetto a uno brand può influenzare le modalità di assunzione da parte del paziente?

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Il nome del farmaco influenza il paziente

Secondo una ricerca pubblicata sul “Journal of Experimental Psychology: Applied” nel 2017 il nome di un farmaco può indurre un paziente a un maggiore o a un minore consumo del prodotto. Le persone possono quindi modificare in modo autonomo, e inconsapevole, il dosaggio rispetto alla prescrizione medica. Come è comprensibile si tratta di un fenomeno potenzialmente pericoloso che deve essere approfondito ulteriormente dato che chiama in gioco tutta una serie di fattori psicologici sia cognitivi che emozionali. I ricercatori hanno prescritto a 70 partecipanti all’esperimento un farmaco per combattere l’influenza intestinale. Erano previsti due diversi “brand” uno più facile da pronunciare e da ricordare ovvero il “Fastinorbine” e un altro con un nome decisamente più complicato il “Nxungzictrop”.

Un farmaco brand può influenzare negativamente la prescrizione medica

I risultati ottenuti dalla ricerca mostrano come il “brand” possa influenzare direttamente la corretta assunzione del preparato. Le persone che avevano versato una dose maggiore del farmaco erano quelle che avevano ricevuto la prescrizione del farmaco con il nome più facile da pronunciare e da ricordare, in questo caso il “Fastinorbine”. Inoltre si è dimostrato come le stesse persone pensando che il trattamento fosse di tipo farmacologico avevano aumentato la percentuale di farmaco in eccesso del 15% in più del “Fastinorbine”, rispetto al “Nxungzictrop”, ed anche rispetto alla prescrizione medica fornita.


I medicinali fitoterapici possono trasmettere un falso senso di sicurezza nei pazienti

Si è scoperto, inoltre, che la percentuale del dosaggio in più si attestava sul 13% nel caso in cui le persone avessero creduto di utilizzare un preparato “fitoterapico” a base di erbe. Un nome “semplice e familiare” , quindi, può di conseguenza modificare la percezione della pericolosità di un farmaco rendendolo apparentemente più sicuro e inducendo il paziente a un maggiore consumo anche in netto contrasto con le indicazioni del medico.

Gli investimenti nel marketing sanitario sono aumentati in modo significativo

Nel 2017 negli USA si sono spesi quasi 30 miliardi di Dollari per il marketing "sanitario". In questa cifra sono comprese le campagne pubblicitarie per determinati farmaci, i servizi sanitari, i test di laboratorio ma anche le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione sulla prevenzione di alcune patologie. Nel 1997 la cifra investita era di circa 18 miliardi di Dollari. Il 32% di questo budget è stato investito in pubblicità diretta ai "consumatori" con un incremento importante rispetto agli anni precedenti. L' incremento più significativo riguarda in particolare gli investimenti relativi all'ambito dei servizi di salute mentale e sulle problematiche legate alle dipendenze. In questo ambito specifico si è passati da 2 milioni di Dollari del 1997 ai circa 162 milioni di Dollari attuali (con un incremento del 8000%).

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti

  • The dark side of fluency: Fluent names increase drug dosing. Dohle, Simone,Montoya, Amanda K.Journal of Experimental Psychology: Applied, Vol 23(3), Sep 2017, 231-239
  • Schwartz, L.M., & Woloshin, S. (2019). Medical marketing in the United States, 1997–2016. JAMA, 321(1), 80–96.


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