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La paura delle bambole. Che cos’è la pediofobia?

mag 02, 2022

Nei film horror le bambole sono spesso utilizzate per generare una reazione di paura nello spettatore; ma esistono anche delle persone che soffrono di una vera e propria fobia per le bambole.

La paura delle bambole come si supera la pediofobia

Come si chiama la paura delle bambole?

La fobia per le bambole viene chiamata pediofobia e può coinvolgere sia bambini che adulti. I bambini quando giocano con una bambola o un peluche tendono ad animarlo simulando la voce e i movimenti per interagire con i coetanei e con gli adulti. In altri casi la reazione di fronte a questo  giocattolo è completamente diversa e i genitori rimangono stupiti di fronte a  scene di pianto  e di disperazione da parte dei loro figli.

Esiste un particolare che caratterizza le bambole, esse pur essendo  inanimate  riproducono le fattezze umane e quindi possono generare un effetto straniante sia nei bambini che negli adulti. La  fobia per le bambole  emerge in età infantile ma se non viene debitamente trattata può persistere fino all’età adulta. La fobia per le bambole rientra nella categoria dell’automonofobia ovvero la paura rivolta verso gli oggetti inanimati che hanno tratti antropomorfi (ad es. burattini, figure di cera ma anche robot). Tutti elementi che in qualche modo emulano le fattezze o i  comportamenti umani  e per questa ragione possono essere percepiti come inquietanti.

Da Chucky ad Annabelle: le bambole sono un classico della narrazione horror

La paura per le bambole è un tema narrativo che è stato ampiamente sfruttato nei film horror basti pensare alla classica saga di Chucky la bambola assassina. La trama in genere è sempre la medesima ovvero un giocatolo che si anima diventando un essere senziente e pericoloso per l’essere umano. Questo aspetto della narrazione affonda le sue radici in alcune paure profonde e radicate nell’essere umano. Inoltre una bambola è un oggetto comune, presente potenzialmente in ogni casa e questo aspetto rende ancora più forte il senso di paura e angoscia. 

La fobia per le bambole

La pediofobia rientra nelle fobie specifiche e si caratterizza per una paura irrazionale e persistente per le bambole. Le fobie colpiscono moltissime persone, si stima infatti che circa il 9% della popolazione soffra di questo disturbo che può avere diverse declinazioni (ad esempio la fobia dei ragni piuttosto che quella di parlare in pubblico). E’ importante sottolineare che solo uno psicologo-psicoterapeuta può inquadrare correttamente sul piano diagnostico il problema,  proprio per questa ragione è necessario evitare il “fai da te” o l’utilizzo di “cura alternative”. La paura per le bambole può avere diverse origini e si può scatenare dopo un evento traumatico che ha un rapporto anche lontano con questo giocattolo, una narrazione inquietante o la visione di un film horror.

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    Chucky la bambola assassina.

    La paura per le bambole è un tema che è stato ampiamente sfruttato nei film horror.

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    L'effetto inquientante dei robot

    Hiroshi Ishiguro ha realizzato un androide che riproduce le sue fattezze.

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    Una bambola è un oggetto comune.

    Può essere presente potenzialmente in ogni casa e questo aspetto rende ancora più forte il senso di paura e angoscia. 

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Quali sono i sintomi di coloro che hanno paura delle bambole?
  • La sola vista di una bambola può produrre un impatto severo a livello emozionale.
  • Nei bambini può scatenare reazioni incontrollate di pianto e di disperazione.
  • In alcuni casi la persona percepisce un senso di angoscia, la pelle d’oca e un senso di pericolo.
  • Tali reazioni psicologiche vengono accompagnate da iperventilazione, sudorazione, bocca asciutta, sensazione di nausea, aumento della frequenza cardiaca e tremori.
  • Il bambino (ma anche l’adulto) può mettere in atto dei comportamenti di evitamento come ad esempio rinunciare a partecipare a delle feste, stare lontano dai negozi di giocattoli ecc.
  • Esistono degli adulti che temono oltre alle bambole anche i bambini.
La paura delle bambole e l’ipotesi della valle misteriosa o perturbante

Lo studioso di robotica Masahiro Mori ha coniato l’espressione “valle misteriosa” per identificare tutte quelle reazioni di paura che le persone sperimentano verso gli oggetti inanimati che mostrano caratteristiche simili all’uomo. I pupazzi, i manichini e i robot emulano delle caratteristiche umane e di conseguenza la prima reazione può essere positiva in quanto ciascuno di noi riconosce qualcosa di familiare. Ma quando osserviamo con più attenzione questi oggetti ci accorgiamo della fissità dello sguardo, dell’assenza del respiro e più in generale della mancanza di qualcosa di umano. L’analisi di queste caratteristiche, che coinvolge sia la dimensione cognitiva che quella emozionale, può dar luogo a una sensazione perturbante e straniante definita “valle misteriosa”. 

Se questi sintomi dovessero persistere per almeno sei mesi è possibile che si sia sviluppata una vera e propria fobia per le bambole.

Come si supera la paura per le bambole?

Le fobie sono generalmente curabili attraverso la psicoterapia, la realtà virtuale e in alcuni casi l’ipnosi. Non è quasi mai necessario un trattamento psicofarmacologico. Esistono diversi protocolli di intervento mirati a risolvere questo problema. Si tratta di percorsi brevi ed Evidence based focalizzati per aiutare la persona a vincere la fobia di cui soffre.

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Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti

  • Chand SP, al Khalili K. Pseudoseizures associated with doll phobia. Int J Psychiatry Med. 2000;30(1):93-6. doi: 10.2190/8XL7-F24F-PM66-70AF. PMID: 10900564.
  • Fairbrother N, Albert A, Collardeau F, Keeney C. The Childbirth Fear Questionnaire and the Wijma Delivery Expectancy Questionnaire as Screening Tools for Specific Phobia, Fear of Childbirth. Int J Environ Res Public Health. 2022 Apr 12;19(8):4647. doi: 10.3390/ijerph19084647. PMID: 35457513; PMCID: PMC9028446.
  • Hatcher S. A case of doll phobia. Br J Psychiatry. 1989 Aug;155:255-7. doi: 10.1192/bjp.155.2.255. PMID: 2574613.
  • RANGELL L. The analysis of a doll phobia. Int J Psychoanal. 1952;33(1):43-53. PMID: 14907162.
  • Marks I. Doll phobia revisited. Br J Psychiatry. 1989 Nov;155:713. PMID: 2635003.

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