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Fake news: che cosa sono e come riconoscerle.

apr 03, 2021

Per costruire una “fake news” efficace è sufficiente far leva su alcuni processi psicologici sia cognitivi che emozionali.

Lo scrittore Norman Mailer coniò il termine di factoid per definire quei “fatti che non avevano esistenza prima di comparire in una rivista o in un giornale”. Si tratta di notizie inventate di sana pianta o riportate attraverso il “passa parola” che divengono reali solo una volta pubblicate e condivise. Il fenomeno esiste da ben prima dell’avvento di internet e dei social media e, per certi versi, le dinamiche che osserviamo oggi su web, non sono una novità. Le cosiddette “fake news” o “ bufale ” possono influenzare gli atteggiamenti, le decisioni politiche, alimentare la superstizione e orientare le scelte di consumo. I social hanno semplicemente accelerato un fenomeno noto da decenni. A differenza del passato oggi la tecnologia consente di condividere in modo istantaneo qualsiasi informazione. Un gesto quotidiano, rapido e spesso fatto in modo inconsapevole.

La narrazione, per risultare efficace, deve essere verosimile ma alle volte può anche contenere delle derive di pura fantasia . Uno dei più noti “factoid” è stato realizzato da Orson Welles nel 1938 quando presentò una versione radiofonica del noto romanzo di fantascienza “La guerra dei mondi” scatenando il panico e la preoccupazione tra i radioascoltatori. Oltre l’innegabile talento dell’attore è importante contestualizzare il periodo storico che fece da sfondo a questa trasmissione, il mondo si trovava all’ indomani del secondo conflitto mondiale, in un periodo di forte crisi economica e le persone vivevano già in un clima di profonda incertezza. Un racconto realistico dell’invasione aliena andò a stimolare paure e preoccupazioni già presenti.

Sul finire degli anni ‘70 si sparse una voce che le tredici stelle presenti nel brand della “Procter & Gamble” erano in realtà un riferimento demoniaco e questo ovviamente provocò dei danni all’immagine dell’azienda. In altri casi sono emerse voci che sostenevano come in alcuni cartoni animati della Disney ci fossero dei messaggi subliminali o che un dato prodotto industriale fosse pericoloso per la salute.

Un caso estremo e molto conosciuto di “factoid” riguarda la presunta correlazione tra vaccino e danni importanti per la salute che malgrado le smentite ufficiali continua a sopravvivere grazie ai movimenti "NOVAX" producendo un impatto concreto sulla salute pubblica e mettendo seriamente a rischio la vita dei bambini e delle persone immuno-depresse andando in questo modo ad impattare con la cosiddetta “immunità di gregge”. Anche questo fenomeno trova terreno fertile in un diffuso atteggiamento anti-scientifico che viene costantemente alimentato da varie teorie del complotto, da alcuni VIP e da certe trasmissioni e che grazie al web hanno trovato una più rapida capacità di penetrazione sfruttando anche la paura e le preoccupazioni delle persone.

Anche le aziende commettono passi falsi esagerando le qualità di prodotto con il rischio di essere sanzionati per aver diffuso una “pubblicità ingannevole”. Il classico caso del Profile Bread, un pane prodotto in modo industriale, è significativo. L’azienda aveva commercializzato una nuova linea definita “dietetica” ma senza alterare nessun ingrediente o modalità di preparazione. L’ escamotage era semplice quanto ingegnoso: la casa produttrice aveva ridotto la dimensione delle singole fette riducendo così l’apporto calorico .

Il volantino di Villejuif: quando erano i coloranti a preoccupare i genitori.

Negli anni ‘70 del secolo scorso in Francia era circolato un documento il cosiddetto “volantino di Villejuif”, un testo dattiloscritto che invitata i genitori a proteggere i loro figli dai “pericolosi coloranti” contenuti nelle bevande e nelle merendine in quanto cancerogeni. Il volantino aveva avuto una diffusione capillare arrivando al punto di influenzare il comportamento d’acquisto di migliaia di persone. Anche le persone colte come i professori e i medici cascarono nell’inganno e secondo alcuni dati solo il 10% dei professionisti in ambito sanitario si era premurato di approfondire quanto riportato nel volantino. In molti istituti scolastici erano stati tolti dei distributori di alcune marche, il tutto perseguendo un obiettivo nobile ovvero quello di tutelare l’infanzia.


Il volantino riportava informazioni false.

L’agente cancerogeno più temibile indicato nel volantino era l’E330 che corrisponde all’ innocuo acido citrico mentre alcuni elementi pericolosi venivano considerati del tutto sicuri. Il volantino di Villejuif non solo conteneva informazioni errate ma dava anche indicazioni potenzialmente pericolose. Con il passare del tempo il volantino ha subito diverse trasformazioni. Secondo una delle ultime versioni, disponibile su web, il documento è stato realizzato da un non meglio precisato “Centro Antitumori di Aviano”.


Perché funzionano?

Il passaparola avviene utilizzando reti amicali dirette e quindi viene mediato attraverso persone di nostra fiducia o che stimiamo. Raramente ci fermiamo a riflettere sulla veridicità di una notizia se viene veicolata attraverso la nostra rete di conoscenze e se risulta credibile (ad esempio seguendo alcuni stereotipi o alimentando i nostri pregiudizi). Ovviamente con l’avvento dei social network la velocità di diffusione di tali contenuti è praticamente immediato. Per costruire una “fake news” efficace è sufficiente far leva su alcune paure e visioni stereotipate.


10 semplici consigli per non cadere vittima delle bufale nella vita e nel web

  1. Prima di condividere una notizia sui social verifica sempre che la fonte sia attendibile
  2. Sviluppa un minimo di conoscenza scientifica , questo ti aiuterà a discriminare meglio le notizie palesemente false da quelle vere. Se ti sembra di aver compreso troppo velocemente o facilmente un concetto complesso fermati un attimo ad approfondire bene il tema.
  3. Se un tuo amico pubblica una notizia, verifica comunque la fonte .
  4. Fai riferimento agli esperti . Evita di informarti solo attraverso il web, potresti illuderti abbastanza facilmente di aver acquisito una conoscenza approfondita su fenomeni complessi che richiedono anni e anni di studio .
  5. Evita di dar credito al passa-parola . Dopo pochi passaggi un’informazione viene completamente stravolta.
  6. La tua esperienza personale è importante, ma può essere parziale. Presta attenzione al tuo intuito soprattutto quando riguarda ambiti che non conosci. La mente è abile nel costruire correlazioni “illusorie” e portarti “fuori strada”.
  7. I gruppi social e i forum sono strumenti importanti ma possono diffondere delle teorie prive di fondamento scientifico e le persone in rete possono rinforzare i loro stereotipi e pregiudizi.
  8. Diffida dei professionisti che prendono posizioni “estreme” o al di fuori dalla comunità scientifica . La ricerca oggi è avanzata, viene portata avanti da team internazionali ed eventuali scoperte di rilievo sono pubblicate su riviste con elevato IF (impact factor). La figura poetica e magica del “ricercatore indipendente” è anacronistica.
  9. I titoli enfatici sono creati ad hoc per stimolare la tua curiosità e per produrre un ritorno a chi pubblica la notizia. Verifica con attenzione il sito web a cui fa riferimento l’articolo.
  10. Google si deforma in base alle tue ricerche e alla tue preferenze. Apprendi come realizzare una ricerca sul web approfondita e non limitarti ai risultati forniti dalla prima pagina.


Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based


Fonti:

  • Factoid - Oxford English Dictionary
  • Anthony Pratkanis, Elliot Aronson. L' età della propaganda. Usi e abusi quotidiani della persuasione. Il Mulino, 2003.

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