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Creativi si nasce o si diventa? La risposta della scienza.

giu 21, 2022

Creativi si diventa! Oggi gli psicologi hanno compreso i meccanismi che regolano la creatività e stanno individuando le strategie più efficaci per migliorare questa competenza fondamentale per ogni essere umano.

Creativi si nasce o si diventa

La creatività è un dono naturale o si può apprendere?

La creatività è la capacità di produrre idee originali, di trovare delle soluzioni a dei problemi complessi ed è l’abilità di definire e strutturare in modo nuovo le conoscenze e le esperienze acquisite. Esistono migliaia e migliaia di corsi e di libri che cercano (o pretendono) di insegnare come essere creativi. Ma non è semplice comprendere e definire la creatività. Oggi, grazie alla ricerca scientifica in ambito psicologico, è possibile comprendere meglio i meccanismi che si celano dietro la creatività.


La creatività emerge quando siamo sospesi tra lo stato di veglia e il sonno.

Lo stato ipnagogico è quel momento in cui la nostra mente è sospesa tra lo stato di veglia e quello di sonno. Le immagini in questa fase iniziano a farsi confuse e il pensiero sembra perdere la direzione razionale. In questa fase molte persone hanno sperimentato il nascere di idee originali e di soluzioni a problemi complessi. Uno dei casi più noti nella storia della scienza è quello del chimico tedesco August Kekulé che avrebbe intuito la formula di struttura del benzene in uno stato mentale particolare. In una sera d’estate mentre si stava recando su una carrozza trainata da dei cavalli a trovare un amico, si assopì, e vide letteralmente delle forme danzare davanti ai suoi occhi mentre qualche tempo dopo si addormentò davanti a un caminetto e vide chiaramente gli atomi unirsi in una forma specifica. Al risveglio cercò di riprodurre quanto aveva sognato giungendo a comprendere la formula del benzene.

La conferma scientifica di come funziona la creatività

Grazie a uno strumento denominato “Dormio” sviluppato dal MIT (Massachusetts Institute of Technology) è possibile monitorare con estrema precisione il passaggio tra la veglia e il sonno. Le persone possono essere così risvegliate e annotare le idee creative che emergono durante la fase ipnagogica. Alcuni semplici esperimenti hanno confermato che il cervello risulta molto più creativo proprio in questa fase di transizione un po’ come avviene anche quando si sogna. La creatività può contribuire sia alla ricerca scientifica che al successo personale ed è proprio per questa ragione che sia la psicologia che le neuroscienze stanno studiando in modo approfondito il tema. Infatti le persone traggono enormi benefici dalla creatività anche in ambito psicoterapeutico dato che questo stato mentale gli consente di osservare il mondo e i problemi da una nuova prospettiva. E’ grazie alla creatività che è possibile far progredire l’umanità ma anche intrattenere e divertire. E’ dal 1950 che la psicologia si occupa in modo scientifico della creatività grazie agli studi di Joy Paul Guilford. All’inizio gli psicologi si focalizzarono soprattutto sull’analisi dei tratti di personalità che potevano correlare con la creatività e sui processi cognitivi. Oggi grazie alle tecniche di neuroimaging che consentono di osservare come funziona il cervello in modo dinamico è possibile avere un quadro scientifico di come funziona la creatività.

Creativi si nasce o si diventa? La risposta della scienza
Il pensiero divergente e la creatività

Il test degli “usi alternativi” ideato da J.P. Guilford invita le persone ad immaginare degli utilizzi alternativi di un oggetto comune come una penna o un mattone. In teoria le persone creative dovrebbero essere in grado di individuare delle soluzioni originali. Ma siamo davvero di fronte a un atto creativo? Inoltre quanto emerge da questo test è applicabile nel mondo reale? Per cercare di rispondere a queste domande oggi abbiamo a disposizione le tecniche di neuroimaging che consentono ai ricercatori di osservare il cervello in azione. L’atto creativo sembra coinvolgere due aree celebrali principali in un certo senso in contrapposizione ma che nella realtà lavorano in armonia. Quando il cervello è impegnato in un atto creativo utilizza, sia una parte più razionale coinvolta nelle funzioni esecutive come la pianificazione e il problem solving, che un’altra area che risulta attiva durante i cosiddetti “sogni ad occhi aperti”. La cooperazione tra queste due aree celebrali ovvero di due sistemi antagonisti che raramente lavorano insieme, potrebbe rappresentare la spiegazione di come funziona il fenomeno creativo.

Esistono due tipi di creatività

Dato che esistono delle significative differenze individuali è anche probabile che l’azione creativa possa coinvolgere due diversi sistemi di elaborazione. Gli scienziati cognitivi hanno individuato la presenza di due stili di pensiero:

  • Il sistema 1: che è legato ai pensieri veloci e inconsapevoli (euristiche)
  • Il sistema 2: che è legato a un pensiero profondo, lento e consapevole (il classico ragionamento).

A livello evolutivo è normale che questi due sistemi possano esistere dato che l’essere umano ha sia bisogno di prendere decisioni rapide che di approfondire un dato tema. L’atto creativo può utilizzare entrambi i sistemi oppure una combinazione di entrambi.

Per essere creativi serve un grosso impegno

Grazie a uno studio condotto sui musicisti jazz si è scoperto che i pianisti più creativi erano anche quelli che avevano una maggiore conoscenza, competenza ed esperienza musicale. La ragione è per certi versi semplice. Un musicista con grande esperienza sfrutta dei processi mentali inconsci che hanno origine nella porzione posteriore sinistra del cervello. Mentre coloro che sono meno esperti cercano di costruire delle melodie creative attivando però delle altre parti del cervello soprattutto dell’area frontale. Così l’improvvisazione dei musicisti meno esperti risultava meno spontanea, meno piacevole e meno creativa. Questo studio conferma la presenza di due percorsi distinti che possono attivare dei processi creativi. Viene così a cadere l’illusione che la creatività sia una funzione semplicemente legata all’originalità. Senza una formazione specifica, un duro training e tanta applicazione non è possibile essere veramente creativi. Ad esempio, un pittore ha bisogno di acquisire una tecnica specifica e di fare tantissima pratica prima di poter tradurre la sua visione creativa in realtà. La stessa regola vale tanto per un artista che per un ricercatore. Le idee creative sembrano comparire in alcuni momenti specifici soprattutto quando non stiamo pensando in modo attivo alla soluzione di un problema. Ma non tutte le intuizioni sono sempre delle buone idee e un’idea creativa da sola non basta.

Come diventare creativi
Come potenziare la creatività?

Le persone estroverse tendono ad essere più creative delle altre. L’apertura verso nuove esperienze, la curiosità e la capacità di approfondire un argomento sono tutti fattori che si ritrovano negli individui creativi. Un modo per cercare di migliorare la tua creatività è quello di lasciar vagare la mente in modo simile a come avviene durante un sogno o nella fase di addormentamento detta ipnagogica. Sognare a occhi aperti potrebbe favorire lo sviluppo di connessioni tra le reti celebrali che normalmente non cooperano tra di loro. Le persone che immaginano visivamente i loro futuro riescono anche ad ottenere dei risultati artistici più brillanti e una maggiore capacità di insight nel risolvere i problemi. Gli individui che tendono ad essere molto razionali rischiano di essere poco originali. Anche il contesto è importante infatti lavorare in un openspace o isolati dentro una stanza in smartworking può ridurre le capacità creative. Dedicarsi a hobby creativi, trascorrere del tempo in attività piacevoli può aumentare l’originalità del pensiero. Per diventare creativi serve però molto impegno, dedizione e capacità. Non si diventa creativi improvvisamente, infatti come per tutte le attività umane il tempo e l’impegno sono un fattore fondamentale per produrre un cambiamento.

Consigli per diventare più creativi

La creatività richiede impegno: le persone credono ingenuamente che la creatività sia una dote naturale e che arrivi spontaneamente. Ma per essere veramente delle persone originali è necessaria tantissima pratica. La capacità di problem solving si basa su una solida conoscenza.

  • Lascia vagare la tua mente: gli psicologi consigliano di “sognare ad occhi aperti” ma perseguendo un obiettivo. Cogli tutte le opportunità che uno stato di confusione può darti ma prova a dirigerlo verso una meta specifica. Anche l’ipnosi può essere utile per migliorare le tue doti creative.
  • Fai esercizio: raccogli le tue idee, trascrivi i tuoi sogni e scrivi qualsiasi pensiero ti passi per la mente anche se ti sembra assurdo o folle. Le modifiche alle tue idee creative avverranno solo in seguito.
  • Relax: trascorri del tempo nella natura e muoviti in ampi spazi aperti. Ricorda che il nostro organismo è stato “programmato” per muoversi e per guardare in distanza. Oggi invece trascorriamo tanto tempo seduti e davanti a uno schermo sia per lavoro che per divertimento.
  • Quando sei creativo, non pensi solo fuori dagli schemi, ma crei qualcosa di completamente nuovo.
  • Analizza con calma le tue idee creative: una volta che si è accesa la lampadina e che hai pronunciato la fatidica parola “Eureka!” devi prenderti del tempo per valutare con attenzione la qualità della tua intuizione. Prova a modificare le tue idee e a lavoraci sopra con calma utilizzando tutte le tue risorse sia cognitive che emozionali.

Il modo migliore diventare creativi è permettersi di esplorare e sperimentare liberamente senza timore di fare errori.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti

  • Guilford, J. P. (1950). Creativity. American Psychologist, 5(9), 444–454.
  • Lacaux C, Andrillon T, Bastoul C, Idir Y, Fonteix-Galet A, Arnulf I, Oudiette D. Sleep onset is a creative sweet spot. Sci Adv. 2021 Dec 10;7(50):eabj5866. doi: 10.1126/sciadv.abj5866. Epub 2021 Dec 8. PMID: 34878849; PMCID: PMC8654287.


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