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Come comunicare durante una pandemia

apr 09, 2021

Gli psicologi lavorano da tempo per individuare le migliori strategie di comunicazione nelle situazioni di emergenza.

Gli psicologi lavorano da tempo per individuare le migliori strategie di comunicazione nelle situazioni di emergenza. Negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare diverse emergenze sanitarie come la SARS ed Ebola. Tali epidemie hanno generato una forte preoccupazione per la salute nella popolazione mondiale creando anche un impatto importante a livello psicologico. Attualmente stiamo vivendo una situazione simile per via della diffusione del “Coronavirus” che rischia però di avere un impatto psicologico ancora maggiore a causa dei social network e delle fake news. In Italia stiamo iniziando ad assistere in questi giorni ad alcuni comportamenti “irrazionali”. Tutti comportamenti dettati in gran parte dalla paura ma anche rinforzati da stereotipi e pregiudizi. Anche la diffidenza verso i vaccini per via del caso "Astrazeneca" è un altro fenomeno che rischia di genere un impatto concreto sulla salute di migliaia di persone.

Quello che sta accadendo, a livello sociale, è per certi versi prevedibile soprattutto quando la comunicazione tende a fornire un messaggio paradossale. Se da un lato si cerca di rassicurare le persone sul fatto che la situazione è sotto controllo dall’altro canto sui social network e sui media tradizionali vengono diffusi titoli ed immagini che richiamano, a livello simbolico e semantico, le narrazioni tipiche di alcuni film di fantascienza catastrofici .Quando le persone vivono una situazione di incertezza verso una minaccia “invisibile” come un virus “sconosciuto” c’è il rischio concreto che possano mettere in atto dei comportamenti irrazionali dettati dalla paura; e la paura è il peggior nemico da affrontare in una situazione di potenziale “emergenza”. La paura può anche stimolare comportamenti di evitamento e di "negazione" dell'emergenza sanitaria alimentando le "teorie del complotto".

Un nuovo pericolo
Le minacce derivate da virus sconosciuti al grande pubblico ed etichettati con un nome scientifico rischiano di stimolare un livello di ansia elevato nelle persone molto maggiore rispetto alle minacce conosciute. Un pericolo nuovo è quindi in grado di impattare in modo importante sulla componente psicologica, generando stress, promuovendo comportamenti irrazionali e portando le persone a sottostimare altri pericoli. Ad esempio la pericolosità del morbillo viene normalmente sottovalutata proprio perché si ritiene di conoscere la patologia al punto da portare alcuni a promuovere degli atteggiamenti “NOVAX”.

La comunicazione gioca un ruolo essenziale durante una crisi
Durante un’epidemia o una situazione di crisi (ad esempio un attacco terroristico) è fondamentale un’unica fonte autorevole, trasparente e tempestiva per gestire in modo efficace l’ansia e la preoccupazione nel grande pubblico La comunicazione, in una situazione di emergenza, deve essere semplice, comprensibile e contenere delle indicazioni comportamentali facilmente attuabili dalle persone nel loro quotidiano (ad esempio “lavarsi bene le mani”). È importante inoltre che la fonte ufficiale (ad esempio il Governo e il Ministero della salute) possano essere i primi a diffondere delle notizie in modo da limitare l’impatto delle informazioni diffuse in modo caotico sui social network. Un alto livello di attivazione, stress e di ansia può produrre un effetto paradossale nella popolazione. Ad esempio una persona potrebbe adottare delle misure completamente inutili come fare incetta di provviste, di medicinali o di mascherine evitando però nel contempo di adottare quelle contromisure realmente utili per evitare la diffusione di un virus.

Una comunicazione semplice, diretta e visiva
Nella comunicazione è fondamentale utilizzare delle infografiche e dei brevi video che mostrino i comportamenti da tenere nel quotidiano per limitare la diffusione di un dato virus. Non sono sufficienti quindi proclami o comunicati scritti. Anche gli scienziati possono comunicare le loro incertezze con onestà e trasparenza ma evidenziando anche il lavoro in rete che stanno svolgendo per affrontare una data minaccia. Inoltre per affrontare in modo efficace una situazione di emergenza è fondamentale comunque prepararsi in anticipo. Infatti ci vuole tempo per rendere autorevole una fonte nel grande pubblico.

Vediamo in sintesi come dovrebbe essere gestita una comunicazione efficace verso il grande pubblico in una situazione di emergenza:
  • La comunicazione deve essere tempestiva, semplice ed efficace.
  • Bisogna anticipare il diffondersi di teorie complottiste e di fake news aiutando le persone a riconoscere in modo autonomo una fonte autorevole.
  • Le infografiche e i video sono più efficaci della comunicazione scritta o delle conferenze stampa.
  • È importante lavorare, a livello di comunicazione, in modo preventivo partendo dalle scuole e diffondendo una cultura scientifica.
  • Gli scienziati devono conoscere bene il medium che stanno utilizzando, curare il linguaggio e la comunicazione non verbale.
  • Bisogna ricordare che alcune contromisure, per quanto possano apparire preoccupanti sul piano psicologico, fanno parte delle procedure standard da adottare per contenere la diffusione di un dato virus.
  • La componente psicologica deve essere gestita in modo efficace anche per evitare che le persone mettano in atto comportamenti discriminatori o potenzialmente pericolosi.
  • È fondamentale avere a disposizione delle linee guida per comunicare in modo efficace durante le emergenze.
  • In ogni comunicazione è necessario tener conto sia della componente emozionale che di quella cognitiva.
  • E’ importante evitare di utilizzare locuzioni come “non bisogna aver paura” ma piuttosto è meglio ricorrere ad un linguaggio orientato in modo positivo.
Gestire la componente psicologica è fondamentale nelle situazioni di emergenza dato che i comportamenti irrazionali possono produrre un impatto negativo su più livelli non solo negli adulti ma anche e soprattutto nei bambini alimentando paure e preoccupazioni per il futuro. Oltre la componente emozionale è fondamentale curare la dimensione cognitiva. L’essere umano presenta dei vincoli sul piano dell’elaborazione dell’informazione e tali modalità di funzionamento devono essere ben note a coloro che si occupano di comunicazione istituzionale. Le persone possono contrastare una potenziale pandemia anche con dei comportamenti virtuosi quotidiani e soprattutto evitando di diffondere le “fake news”.

Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association

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