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Autodiagnosi siamo tutti un po’ psicologi o medici?

mag 28, 2023

Sei mai stato tentato di cercare informazioni su internet per capire se hai qualche problema psicologico? L'autodiagnosi sembra essere diventata una pratica comune, soprattutto grazie ai social e alle molte informazioni a disposizione online. Ma attenzione! Ci sono molti rischi nell'affidarsi solo al proprio giudizio e alle opinioni che circolano nei gruppi social. In questo articolo esploreremo i pericoli dell'autodiagnosi e l'importanza di rivolgersi sempre a esperti competenti come psicologi o medici.

Autodiagnosi i pericoli del fai da te

Cos’è l’autodiagnosi?

L'autodiagnosi è una pratica che consiste nell'identificazione autonoma di un disturbo o di una patologia, senza l'aiuto di specialisti. Questo fenomeno è diventato molto diffuso grazie all'avvento dei social network e delle informazioni facilmente accessibili su internet. In molti casi, le persone si affidano a gruppi su Facebook o TikTok per cercare risposte alle loro domande sulla salute mentale. Tuttavia, spesso queste fonti non sono attendibili e possono portare a compiere errori gravi nella valutazione della propria condizione. La tendenza all'autodiagnosi può essere attribuita ad alcuni fattori come la mancanza di fiducia nei professionisti sanitari, la paura del giudizio altrui e la difficoltà nel reperire informazioni attendibili. È importante sottolineare che il processo di diagnosi richiede competenze specifiche che possono essere solo acquisite attraverso una formazione specifica, lo studio e la pratica clinica. L'autodiagnosi invece può portare ad errore cognitivi, bias e sovrastimata competenza (effetto Dunning-Kruger). Per questi motivi è fondamentale rivolgersi sempre a esperti qualificati come psicologi o medici in caso di dubbi riguardanti la propria salute mentale. Inoltre, anche ammesso di inquadrare correttamente il disturbo rimane il problema centrale del trattamento che certamente non può essere fatto in totale autonomia. Un po’ come pretendere di curare una caria senza possedere né le competenze né gli strumenti invece che ricorrere alle cure di un dentista.


I llimiti dei gruppi social

All’interno dei gruppi social si creano delle dinamiche distorte di mutuo aiuto basate sullo scambio di esperienze personali che rischiano di essere fuorvianti. Tipicamente i pazienti discutono di psicofarmaci o di terapie senza la minima competenza ed illudendosi di trovare una panacea universale adatta al proprio malessere. La prescrizione di un trattamento viene fatta su basi scientifiche, sulla pratica clinica ed è personalizzata in funzione delle caratteristiche del disturbo e del paziente. È facile leggere in questi gruppi persone che cercano il “migliore antidepressivo”  o la “migliore terapia” senza magari essersi rivolti prima ad un esperto.


I rischi dell’autodiagnosi per la salute mentale

Con l'aumento del numero di informazioni disponibili su Internet, le persone tendono a cercare risposte ai loro problemi di salute online. Ma cosa succede quando si cerca una diagnosi senza consultare un medico o uno specialista? Ci sono molti rischi associati all'autodiagnosi. In primo luogo, c'è l'effetto Dunning-Kruger, che può portare le persone a sovrastimare la propria competenza e conoscenza su un determinato argomento. Questo effetto può essere particolarmente pericoloso quando si tratta di questioni legate alla salute mentale. In secondo luogo, ci sono molte fake news circolanti sui social media come TikTok e Facebook riguardanti la psicologia. La maggior parte delle volte queste notizie non hanno alcun fondamento scientifico e possono confondere ulteriormente il paziente. Infine, ci sono anche i bias cognitivi che possono influenzare le decisioni delle persone sulla loro autodiagnosi. Ad esempio, potrebbero esserci fattori esterni come lo stress o l'ansia che portano una persona a pensare di avere una malattia specifica. È importante ricordarsi sempre che solo un professionista della salute qualificato può fare una diagnosi accurata su base clinica dopo aver valutato tutti i sintomi e i dati pertinenti. L'autodiagnosi può essere pericolosa se non viene fatta con attenzione ed esperienza adeguata da parte dell'esperto in questione.


La divulgazione scientifica è realmente utile?

Un numero sempre maggiore di persone usa termini psicologici per descrivere le dinamiche della loro vita sia personale che lavorativa. Grazie a  YouTube, TikTok e Google, conosciamo tutti almeno qualcosa della terminologia usata dagli psicologi. Nella mia pratica clinica ho spesso notato che i nuovi clienti arrivano con un’idea pre-confezionata di come possono autovalutarsi e classificare i loro partner o colleghi. Ad esempio è facile ascoltare affermazioni come “Lui è un evitante ed io sono ansioso"; "Il mio capo è un narcisista classico" o "Ho difficoltà nell'esprimere contatto a causa del mio passato traumatico". Gli errori spesso sono così grossolani che rischiano di cristallizzare delle convinzioni sia sul proprio comportamento che su quello degli altri trasformandosi così in un limite piuttosto che in un vantaggio sul piano psicologico. La psicoeducazione può essere uno strumento utile a patto di rivolgersi a fonti certificate ed affidabili. In psicologia è facile cadere nel tranello di credere di aver compreso rapidamente una dinamica interna o l’atteggiamento del partner. Ma la questione è di una complessità tale che questo tipo di approccio rischia di allontanare le persone dalla soluzione e di peggiorare così il disturbo di cui soffrono.

 

L'illusione di sapere

L'illusione di sapere è un fenomeno psicologico che spiega come le persone tendano a sovrastimare la propria competenza su determinati argomenti, anche senza avere una conoscenza approfondita della materia. Questo fenomeno può essere riscontrato soprattutto nelle dinamiche sociali online, dove tutti possono facilmente accedere ad informazioni e partecipare a gruppi tematici. Tuttavia, l'eccessiva esposizione alle fake news o ai contenuti errati presenti in rete può portare ad errori cognitivi e bias che amplificano l'effetto Dunning-Kruger. Molte piattaforme social come TikTok o Facebook favoriscono la creazione di video rapidi e facili da guardare che promuovono idee superficiali ed incomplete. Questa tendenza ha il potenziale di confermare i pregiudizi delle persone anziché sfidarli con nuove prospettive. Per questo motivo,è fondamentale cercare sempre fonti affidabili ed esperti qualificati (psicologi o medici) per evitare errori e fraintendimenti.


Conclusione
  • L'autodiagnosi può essere utile in alcune circostanze, ma va sempre affrontata con cautela e consapevolezza dei rischi che comporta. Non bisogna mai sovrastimare la propria competenza e cercare sempre il supporto di esperti qualificati come psicologi o medici per verificare le informazioni ottenute sui social media, su TikTok o su altri video della rete.
  • Per evitare errori cognitivi ed effetti Dunning-Kruger è importante ricordarsi che non tutto ciò che si legge online è vero e affidabile. Bisogna fare attenzione alle fake news ed ai limiti cognitivi dell’essere umano.
  • L'autodiagnosi può diventare un'arma a doppio taglio. Se utilizzata correttamente, può aiutare a comprendere meglio se stessi; al contrario, se usata superficialmente o senza criterio, potrebbe portare ad ulteriori problemi di salute mentale.

Come in molti ambiti della vita quotidiana, la chiave del successo sta nel trovare il giusto equilibrio tra autodeterminazione ed esperienza degli specialisti del settore.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

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