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L'allenamento mentale: che cos'è e come funziona?

apr 21, 2021

L'allenamento mentale (mental practice) è una strategia che può essere utile sia per dei musicisti professionisti che per un semplice appassionato che, anche solo per hobby, desidera migliorare le sue skill. La Mental Pratice permette ad ogni tipo di musicista di trarre un vantaggio al netto del suo livello di capacità raggiunto.

Allenarsi con la mente

Si narra che il pianista Arthur Rubinstein non amasse particolarmente l’esercizio e la pratica “meccanica” ripetuta per ore ed ore e invece preferisse utilizzare come strategia di apprendimento la cosiddetta “mental practice”. La “Pratica Mentale” infatti ha dimostrato scientificamente di migliorare la precisione e la velocità di movimento di un musicista aiutandolo così a raggiungere una performance più elevata.

L'allenamento mentale viene definita come un esercizio cognitivo realizzato in assenza di reali movimenti fisici (Driskell et al. 1994). La ricerca realizzata nell’ambito della psicologia dello sport ha dimostrato scientificamente come la Mental Pratice sia in grado di migliorare la performance delle prestazioni motorie eseguite nella realtà da parte degli atleti. Anche in ambito musicale si è dimostrato come l’associazione tra la Mental Pratice e la Physical Practice sia in grado di migliorare la performance di un musicista. Gli studi realizzati in questo ambito hanno evidenziato come l'allenamento mentale possa produrre dei cambiamenti nel sistema motorio equiparabili a quelli che avvengono con l'esercizio tradizionale (Pascual-Leone et al., 1995).

Perché allenarsi con la mente

  • Hai poco tempo per esercitarti? Il tempo è una risorsa preziosa e limitata. Con la MP è possibile ottimizzare il tempo che devi dedicare agli spostamenti per continuare il tuo apprendimento e il tuo esercizio.
  • Hai un problema ai tendini? Con l'allenamento mentale può proseguire il tuo training senza doverti per forza esercitare in modo tradizionale.
  • Sei vicino a un concerto importante? L'allenamento mentale consente di migliorare la tua performance evitando di concentrare la tua attenzione su un sterile ripetizione che rischia di ridurre la tua capacità espressiva.
  • La concentrazione è tutto per un musicista.Attraverso un'adeguata preparazione mentale è possibile gestire in modo efficace l'ansia e la tensione per poter esprimere al meglio le tue capacità musicali sia dal vivo che durante una sessione di registrazione. La componente psicologica è importante come sostiene il direttore d'orchestra Christoph von Dohnànyi "Nella nostra professione devi cercare di trovare un equilibrio interiore che ti eviti di esssere in tensione in ogni momento"

L'allenamento mentale è una strategia che può essere utile sia per dei musicisti professionisti che per un semplice appassionato che, anche solo per hobby, desidera migliorare le sue skill. La Mental Pratice permette ad ogni tipo di musicista di trarre un vantaggio al netto del suo livello di capacità raggiunto.

 

L'allenamento mentale e l'Ipnosi Evidence Based

La Mental Practice può essere realizzata anche in uno stato di ipnosi al fine di incrementare, ulteriormente, il livello di apprendimento. Inoltre l’ipnosi può essere utilizzata per affrontare con maggiore consapevolezza, attenzione e calma una performance dal vivo particolarmente impegnativa. Un training guidato consente infatti di apprendere e di utilizzare in modo autonomo delle strategie per garantire un miglior livello di concentrazione. Durante un’esecuzione la componente emozionale gioca un ruolo fondamentale infatti se il livello di attivazione supera una certa soglia può produrre una serie di problemi per il musicista.

Saper gestire l'ansia è fondamentale per ogni musicista.

La paura di sbagliare, l’ansia derivata dalla presenza del pubblico, l’esecuzione di un brano particolarmente complesso dal vivo sono solo alcuni dei fattori che possono produrre un impatto negativo sull’esecuzione. È possibile, seguendo un percorso specifico, apprendere come gestire la componente emozionale attraverso specifiche strategie con l’obiettivo di migliorare la performance per un musicista.


Come allenare la mente?

La ricerca scientifica suggerisce che per ottenere dei risultati positivi attraverso l’uso della Pratica Mentale bisogna effettuarla in modo costante e “vivido”. Non si tratta quindi di un semplice “sogno ad occhi aperti” o dell’uso della sola fantasia ma di una pratica per certi versi simile e sovrapponibile a quella tradizionale.  Sappiamo infatti che anche durante la Physical Practice è importante mantenere un grado di attenzione e consapevolezza nel suonare ed evitare di eseguire degli esercizi in modo “automatico”. Quindi, la Mental Pratice deve essere strutturata in modo simile all’esercizio tradizionale , impostando un training che tenga conto di una fase di auto-valutazione e della correzione degli “errori”. Studi precedenti hanno descritto l'efficacia della Pratica Mentale in diversi aspetti della performance musicale (Coffman, 1990; Kopiez, 1990; Theiler e Lippman, 1995; Cahn, 2008).


Suonare uno strumento è un’attività complessa

Qualsiasi performance musicale è il frutto di una serie di azioni complesse che richiedono un livello importante di impegno a livello cognitivo, emozionale, somatosensoriale e motorio (Lotze et al., 2003; Haslinger et al., 2005). Suonare produce un impatto positivo a livello celebrale e in generale può procurare un livello di benessere a livello psicologico. Alcune ricerche evidenziano come la capacità da parte di un musicista di immaginare l’azione motoria con particolare efficacia comporti delle ricadute concrete nella velocità di esecuzione reale. La rappresentazione mentale del movimento deve quindi essere realizzata con cura ed attenzione e non in modo generico aggiungendo anche la componente “auditiva”. Ovviamente nella Mental Pratice dobbiamo fare i conti con l’assenza di un feedback sensoriale ma possiamo attenderci un incremento importante sulla curva di apprendimento .
L'allenamento mentale consente di applicare le attuali conoscenze psicologiche e neuroscientifiche all’apprendimento di uno strumento musicale e, nel contempo, di ridurre il rischio per la salute dei musicisti (ad esempio lesioni alle articolazioni, infiammazioni e altri problemi di carattere medico derivati dall’intenso esercizio “fisico”). In alcuni casi, infatti, le lesioni possono anche essere così gravi da porre fine alla carriera di uno strumentista (Lockwood, 1989). Sappiamo che la pratica quotidiana rappresenta un elemento fondamentale per sviluppare delle abilità motorie complesse che sono alla base della performance di un musicista. L’utilizzo dell'allenamento mentale consente quindi di ottenere maggiori risultati senza “stressare” il corpo. Inoltre tale strategia potrebbe anche essere utilizzata per la riabilitazione di pazienti colpiti da ictus (Lotze e Cohen, 2006, Barclay-Goddard et al., 2011).


Vuoi apprendere come usare la Mental Pratice?
Per ottenere questo risultato ho strutturato un percorso composto da 10 sedute che prevedono una prima fase di assessment per analizzare i tuoi bisogni e per stabilire con te gli obiettivi di apprendimento che intendi raggiungere con il tuo strumento. Il percorso è stato studiato per renderti autonomo nell’uso della Mental Pratice. Sono previste anche sessioni di ipnosi per facilitare il rilassamento in vista di concerti o performance live particolarmente impegnative.


In sintesi un percorso di Mental Pratice è così composto:

  • Assessment
  • L'analisi dei bisogni (manifesti e latenti), la valutazione dei punti di forza e delle aree di miglioramento,
  • La definizione degli obiettivi.
  • Modello SMART
  • Training
  • Sviluppo delle competenze specifiche per gestire la Mental Pratice in funzione degli obiettivi di apprendimento.
  • Follow up
  • Verifica del processo di apprendimento e della capacità di applicare il MP in affiacamento alla pratica tradizionale.

 

"Deve esserci un magnifico equilibrio tra l'essere totalmente concentrati e totalmente rilassati. In un mondo ideale accumuli energia durante le prove e poi la rilasci durante lo spettacolo, così a tutti sembra di volare". Jane Glover

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Membro della Division 30 Society of Psychological Hypnosis

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Bibliografia

  • Barclay-Goddard RE, Stevenson TJ, Poluha W, Thalman L. Mental practice for treating upper extremity deficits in individuals with hemiparesis after stroke. Cochrane Database Syst Rev. 2011 May 11;2011(5):CD005950. doi: 10.1002/14651858.CD005950.pub4. Update in: Cochrane Database Syst Rev. 2020 May 25;5:CD005950. PMID: 21563146; PMCID: PMC6464751.
  • Bernardi NF, De Buglio M, Trimarchi PD, Chielli A, Bricolo E. Mental practice promotes motor anticipation: evidence from skilled music performance. Front Hum Neurosci. 2013 Aug 20;7:451. doi: 10.3389/fnhum.2013.00451. PMID: 23970859; PMCID: PMC3747442.
  • Bauerle T, Brnich MJ, Navoyski J. Exploring virtual mental practice in maintenance task training. J Workplace Learn. 2016;28(5):294-306. doi: 10.1108/jwl-10-2015-0078. PMID: 27594801; PMCID: PMC5006952.
  • Cahn, D. (2008). The effects of varying ratios of physical and mental practice, and task difficulty on performance of a tonal pattern. Psychology of Music, 36(2), 179–191.
  • Ietswaart M, Johnston M, Dijkerman HC, Scott CL, Joice SA, Hamilton S, Macwalter RS. Recovery of hand function through mental practice: a study protocol. BMC Neurol. 2006 Oct 26;6:39. doi: 10.1186/1471-2377-6-39. PMID: 17067370; PMCID: PMC1635559.
  • Pascual-Leone A, Nguyet D, Cohen LG, Brasil-Neto JP, Cammarota A, Hallett M. Modulation of muscle responses evoked by transcranial magnetic stimulation during the acquisition of new fine motor skills. J Neurophysiol. 1995 Sep;74(3):1037-45. doi: 10.1152/jn.1995.74.3.1037. PMID: 7500130.
  • Suinn, R. M. (1997). Mental practice in sport psychology: Where have we been, where do we go? Clinical Psychology: Science and Practice, 4(3), 189–207.
  • Theiler Anne M. & Lippman Louis G. . Effects of Mental Practice and Modeling on Guitar and Vocal Performance. Pages 329-343 | Received 05 Jun 1995, Published online: 06 Jul 2010

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