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Whatsapp: non si può non comunicare.

ott 05, 2021

I blackout di WhatsApp, di Facebook e di Instagram ha messo in luce quanto siano importanti gli strumenti di comunicazione che oggi siamo abituati a utilizzare sia per lavoro che per motivi personali. 

WhatsApp non si può non comunicare

WhatsApp è uno strumento utile per comunicare?

WhatsApp, come tutti gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, nasce per comunicare con gli altri e per semplificare la vita sia personale che professionale. Ha anche rappresentato uno strumento utile durante i momenti più complessi della pandemia. Ma la tecnologia da sola non è sufficiente se viene a mancare una cornice di regole e se le persone non hanno sviluppato delle soft skills per comunicare in modo efficace nel mondo digitale. Infatti quando il web iniziò a diffondersi la “netiquette” era conosciuta e applicata dagli utenti, i forum di discussione erano gestisti e l’email rappresentavano negli anni ’90 del secolo scorso uno strumento di comunicazione formidabile. Questo equilibrio utopico, basato sulla condivisione e sulla partecipazione, durò ben poco. In breve tempo iniziarono a diffondersi le “fake news”, lo spam ovvero la pubblicità non richiesta attraverso l’e-mail, i banner sui siti fino all’avvento degli smartphone e dei social network che hanno reso incredibilmente facile l’accesso alla rete. In questo processo di democratizzazione del web l’assenza di regole condivise ha prodotto un effetto negativo e per certi versi pericoloso.

Tutto inizio con Facebook

Quando Facebook iniziò a diffondersi gli utenti erano incuriositi nel ritrovare i compagni di scuola o di università, amici e parenti di cui non avevano più notizie ed era piacevole condividere e raccontare la propria vita quotidiana e confrontarsi con altri utenti. In realtà prima dell’avvento del social network di Zuckerberg esistevano già delle altre piattaforme come MySpace o Friendster ma queste non avevano avuto una diffusione paragonabile a quella ottenuta in seguito da Facebook. Oggi i social si sono trasformati in un luogo caotico dove la polarizzazione tra le opinioni politiche, le invidie, il conflitto e la pubblicità sono l’elemento dominante dell’interazione quotidiana. I social inoltre invecchiano velocemente e le nuove generazioni sono alla costante ricerca di strumenti diversi per comunicare. Inoltre l’ingresso di grossi capitali e di grossi investimenti economici pubblicitari ha ulteriormente snaturato quella che era l’idea iniziale del web. 

WhatsApp: non si può non comunicare!

Il primo assioma della comunicazione proposto da Paul Watzlawick e dalla Scuola di Palo Alto recita che “non si può non comunicare”, ovvero non esiste qualcosa che sia un “non-comportamento”. Le parole, il silenzio o il “fare un’azione” producono sempre un impatto in termini comunicativi. Anche il non rispondere a un messaggio su WhatsApp, l’essere online o la famosa “doppia spunta blu” rappresentano una forma di comunicazione che rischia di generare una serie infinita di incomprensioni e conflitti. Quando venne introdotta l’e-mail (negli anni ’70 del secolo scorso) i primi utilizzatori si accorsero rapidamente di quanto fosse facile creare delle incomprensioni e introdussero le cosiddette “emoticon” allora generate con dei semplici caratteri tipografici come ad esempio :-) ;-) . Tale scelta fu pensata perché in questo tipo di comunicazione digitale asincrona veniva a mancare la dimensione emozionale che invece è presente durante un’interazione vis à vis. Infatti l’espressione del viso, la modulazione della voce, il contatto visivo e la prossemica forniscono una ricchezza unica al processo di comunicazione generando una fitta rete di feedback anche a livello non verbale. Per questa ragione all’interno dei gruppi WhatsApp è naturale che si vengano a creare tensioni, incomprensioni e conflitti malgrado la possibilità di condividere dei vocali, immagini o gif animate. 

I gruppi di WhatsApp

Un gruppo WhatsApp rappresenta potenzialmente un ottimo strumento di comunicazione dato che può semplificare la condivisione di informazioni e aiutare a mantenere il contatto con gli altri. Tutto questo a patto che il gruppo sia gestito, moderato e non rappresenti l’unica modalità di interazione tra i partecipanti. È esperienza comune trovarsi inseriti all’interno di gruppi senza aver chiare le finalità o senza avere un particolare interesse per l’argomento (ad es. l’organizzazione di una cena o di una vacanza). Molti membri del gruppo virtuale si limitano solo a leggere ed evitano di inserirsi nel flusso di comunicazione. Inoltre WhatsApp è in grado di fornire tutta una serie di feedback che incrementano il livello di ambiguità dell’interazione: le conferme di lettura, la presenza online e le non risposte sono tutti elementi in grado di produrre l’emergere di tensioni e conflitti. Anche il gesto di abbandonare un gruppo a cui non siamo interessati può avere delle conseguenze nei rapporti di amicizia o professionali. Un gruppo WhatsApp rischia di produrre rapidamente un fenomeno di polarizzazione delle opinioni, di dar spazio a un’immensa quantità di contenuti non rilevanti e di generare continue notifiche. Avere un accesso costante con i nostri amici o colleghi di lavoro può essere un’arma a doppio taglio. Se da un lato far parte di un gruppo WhatsApp può aumentare il senso di appartenenza e quindi aiutare l’autostima dall’altro può produrre una serie di ricadute severe sul piano psicologico come l’ansia sociale e i conflitti interpersonali. Infatti le applicazioni come WhatsApp e Telegram stimolano il nostro bisogno psicologico di appartenenza e di interazione. Mentre ci sono casi in cui alcune persone decidono consapevolmente di restare all’interno di un gruppo senza interagire e preferiscono evitare di lasciarlo o per il timore di perdere delle informazioni “importanti” o per curiosità o per esercitare un controllo silente verso gli altri.


 

Come usare al meglio WhatsApp

  • Se vieni inserito in un gruppo WhatsApp di cui non vuoi far parte comunica in modo assertivo la tua decisione di abbandonare il gruppo direttamente al fondatore magari con una telefonata in modo da chiarire le motivazioni della tua scelta.
  • Disattiva le notifiche, la tua vita non può essere gestita dai messaggi esterni e non puoi subire costanti distrazioni.
  • Definisci un orario, quando e come ricevere i messaggi.
  • Utilizza gli strumenti in base ai tuoi obiettivi di comunicazione. Oggi abbiamo a disposizione decine di strumenti che hanno caratteristiche diverse. Se il tema che devi affrontare è complesso incontra la persona vis à vis o utilizza un sistema di videocall in modo da supportare l’interazione con la dimensione paraverbale e non verbale.
  • Evita di rispondere in modo automatico soprattutto quando c’è un conflitto in corso e ti senti arrabbiato. Piuttosto scrivi la tua risposta su un blocco note e rileggi il tuo messaggio quando ti sentirai più calmo.
  • Mantieni un tuo confine personale e definisci un limite delle cose che desideri condividere con gli altri.
  • Ricorda che non tutto deve essere comunicato per forza agli altri.
  • I gruppi WhatsApp possono essere utili solo se gestiti e moderati da qualcuno altrimenti il rischio è solo quello di finire nel caos e nel conflitto.
  • Cerca di essere sintetico ed efficace nella tua comunicazione.
  • Utilizza i messaggi vocali in modo breve e per trasmettere le tue emozioni.
  • Presta attenzione ai feedback.


Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti scientifici:

  • Enyama D, Balti EV, Simeni Njonnou SR, Ngongang Ouankou C, Kemta Lekpa F, Noukeu Njinkui D, Fouogue JT, Mayouego Kouam J, Njateng GSS, Kenfack B, Watcho P, Choukem SP. Use of WhatsApp®, for distance teaching during COVID-19 pandemic: Experience and perception from a sub-Saharan African setting. BMC Med Educ. 2021 Oct 2;21(1):517. doi: 10.1186/s12909-021-02953-9. PMID: 34598681; PMCID: PMC8486629.


  • Itani MH, Eltannir E, Tinawi H, Daher D, Eltannir A, Moukarzel AA. Severe Social Anxiety Among Adolescents During COVID-19 Lockdown. J Patient Exp. 2021 Sep 20;8:23743735211038386. doi: 10.1177/23743735211038386. PMID: 34568549; PMCID: PMC8460965.


  • Marengo D, Sariyska R, Schmitt HS, Messner EM, Baumeister H, Brand M, Kannen C, Montag C. Exploring the Associations Between Self-reported Tendencies Toward Smartphone Use Disorder and Objective Recordings of Smartphone, Instant Messaging, and Social Networking App Usage: Correlational Study. J Med Internet Res. 2021 Sep 30;23(9):e27093. doi: 10.2196/27093. PMID: 34591025.

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