Videogiochi e neuroplasticità: evidenze scientifiche per il training cognitivo

10 novembre 2025
Videogiochi e neuroplasticità: evidenze scientifiche per il training cognitivo

Per anni i videogiochi sono stati considerati soltanto una fonte di distrazione, quando non un vero e proprio pericolo. Eppure la ricerca scientifica contemporanea  sta delineando un quadro diverso  e più articolato: determinati generi, se utilizzati con moderazione e regolarità, possono potenziare funzioni cognitive fondamentali come l'attenzione, le competenze visuo-spaziali, l'integrazione sensori-motoria e la velocità decisionale. Questo non significa sostituire altre esperienze ludiche o formative, ma riconoscere che oggi disponiamo di un nuovo strumento per l'allenamento cognitivo e lo sviluppo delle competenze. In questo contesto, risulta particolarmente interessante una recente ricerca pubblicata sulla rivista Brain Sciences, che ha evidenziato la presenza di modificazioni strutturali cerebrali significative  nei giocatori abituali di videogiochi  d'azione. Nello specifico, sono stati osservati: un aumento dello spessore corticale nelle regioni parietali destre (lobulo parietale inferiore e superiore), nel giro supramarginale e nel precuneo; un incremento dell'integrità delle connessioni occipito-parietali, misurato attraverso la Quantitative Anisotropy (QA); infine, delle modifiche lungo i tratti che collegano il giro occipitale superiore al lobulo parietale superiore (SOG–SPL) e nel lobulo parietale inferiore (SOG–IPL). Questi marcatori neuroanatomici  sono coerenti con un allenamento prolungato delle funzioni di attenzione visuo-spaziale  e integrazione sensori-motoria.

Come le neuroscienze e il gaming possono migliorare l'attenzione, la performance e l'apprendimento

Se vogliamo trasformare il "videogioco" in un valido supporto per lo sviluppo delle competenze, sono necessari dei parametri specifici e basati sull'evidenza scientifica. In questo studio, i videogiocatori abituali mostrano uno spessore corticale maggiore nelle aree parietali destre (lobulo inferiore, superiore, giro supramarginale, precuneo) e una migliore integrità dei tratti occipito-parietali (QA aumentata sui tratti SOG–SPL destro e SOG–IPL sinistro, con effect size medio-alto). Tradotto in termini pratici: i circuiti neuronali che supportano l'attenzione visuo-spaziale, l'integrazione sensori-motoria e il reindirizzamento attentivo risultano maggiormente "allenati". Questi indici offrono una base neurobiologica solida su cui costruire protocolli evidence-based  per potenziare attenzione, performance e apprendimento, selezionando compiti, durata e progressioni che coinvolgano specificamente tali circuiti. Vediamo una sintesi della ricerca condotta da Mukherjee C, Cahill K, Dhamala M. Action (2025).

Metodologia della ricerca e i principali risultati

Per comprendere se il gaming abituale potesse essere associato a modificazioni neuroanatomiche e di connettività, gli autori hanno confrontato un gruppo di videogiocatori d’azione con un gruppo di non videogiocatori (control group), controllando i fattori demografici rilevanti. Attraverso tecniche di neuroimaging strutturale e diffusivo è stato possibile valutare sia lo spessore corticale sia l’integrità dei tratti di sostanza bianca, fornendo dunque un quadro completo delle possibili modificazioni correlate all’allenamento attentivo e sensori-motorio tipico dei videogiochi d’azione. La ricerca è stata strutturata nel seguente modo:

  • il campione prevedeva 27 videogiocatori abituali (VGP, ≥5 ore/settimana negli ultimi 2 anni) confrontati con 19 non giocatori (NVGP)
  • l'uso di Tecniche di neuroimaging:
  • Risonanza magnetica strutturale analizzata con FreeSurfer per la misurazione dello spessore corticale.
  • Diffusion MRI processata con il DSI Studio per la valutazione della QA e l'indice di integrità della sostanza bianca.

Lo studio ha evidenziato:

  • un incremento dello spessore corticale nelle seguenti regioni dell'emisfero destro:
  • Lobulo parietale inferiore.
  • Lobulo parietale superiore.
  • Giro supramarginale.
  • Precuneo.
  • L'aumento della QA (proxy dell'integrità delle connessioni di sostanza bianca):
  • Tratto SOG–SPL destro.
  • Tratto SOG–IPL sinistro.
  • Effect size medio-alto (ηp² compreso tra 0,12 e 0,21).

Possiamo utilizzare questi pattern  per orientare la formazione: ad esempio attraverso il training graduale su compiti d’azione ad alta densità visuo-spaziale e la possibilità di fornire dei feedback  di prestazione e facilitare il trasferimento delle competenze appresse in compiti reali. Al tempo stesso è fondamentale rimanere cauti: lo studio è cross-sectional, quindi servono trial controllati, misure pre-post e follow-up per validare dose-risposta e trasferibilità.

Rilevanza dello studio per la progettazione di un training formativo

Le aree cerebrali  individuate dallo studio sono nodi della dorsal attention network: orientano rapidamente lo sguardo e le risorse cognitive, tengono “attivo” il monitoraggio periferico, integrano la percezione e modulano la risposta motoria. Inoltre filtrano il rumore di fondo e permettono lo switching  tra i diversi compiti. In altre parole, i videogiochi abilitano un’attenzione visuo-spaziale  precisa e flessibile: esattamente ciò che serve quando una persona è immersa in un contesto reale dove le informazioni si susseguono velocemente e gli errori posso produrre un impatto severo. Queste capacità sono critiche in contesti professionali ad alta complessità come ad esempio:

  • Sale controllo e centri operativi
  • Aviazione e pilotaggio
  • Chirurgia (soprattutto laparoscopica e robotica)
  • Trading e gestione finanziaria in tempo reale
  • Cybersecurity e SOC (Security Operations Center)
  • eSports professionistici
  • Gestione dell'emergenze
  • Contesti aziendali complessi

Per trasformare queste evidenze in pratica serve crea un protocollo di training specifico che preveda: delle progressioni a difficoltà crescente (tempo di reazione, variabilità dei tempi, accuratezza), dei compiti con "distrattori specifici" per allenare la persona, il dual-task e lo switch rapidi per la flessibilità, l'oculometria/telemetria quando disponibile, e delle verifiche di trasferimento su scenari realistici (sala controllo, cockpit, laparoscopia, eSport ecc). Ovviamente è fondamentale stabilire dei criteri di sicurezza  (ad es. pause, limite di stimoli), personalizzare le soglie e validare il processo con misure pre-post e follow-up. In questo modo il gaming può diventare un protocollo evidence-based  davvero utile nei contesti ad alta complessità. Un insight fondamentale che è emerso dalla ricerca è che la forma dell'esercizio modella la forma del cambiamento cerebrale. I videogiochi d'azione sollecitano intensamente e ripetutamente circuiti specifici  (ad es. il tracking di bersagli multipli, le decisioni rapide sotto pressione temporale, la coordinazione visuo-motoria ad alta frequenza), e i cambiamenti strutturali osservati rispecchiano precisamente queste sollecitazioni. Questo principio di specificità suggerisce che training cognitivi ben progettati possono produrre adattamenti mirati, a patto di:

  • Identificare con precisione le componenti cognitive da potenziare
  • Selezionare o progettare esercizi che le sollecitino sistematicamente
  • Calibrare l'intensità, la frequenza e la durata del training
  • Misurare oggettivamente i cambiamenti

Solo in questo modo sarà possibile definire un training davvero efficace  e in grado di utilizzare il potenziale insito nella struttura di un videogioco.

In sintesi
  • I videogiochi d'azione sono associati a modificazioni strutturali nelle reti cerebrali dell'attenzione visuo-spaziale, con pattern coerenti con training intensivo di queste funzioni.
  • Come strumento formativo controllato, possono essere integrati in protocolli evidence-based se:
  • utilizzati con una progressione calibrati (micro-dosi ripetute, piuttosto che full immersion);
  • difficoltà adattata individualmente per mantenere un livello di sfida ottimale;
  • vengono utilizzate metriche oggettive di outcome (non sensazioni soggettive)
  • sono progettati per il trasferimento nel contesto di riferimento;
  • I videogiochi possono essere integrati in programmi di potenziamento cognitivo più ampi che includono:
  • l'attenzione verso l'ergonomia cognitiva degli ambienti di lavoro;
  • la gestione del carico mentale e prevenzione del burnout;
  • le strategie di autoregolazione e metacognizione;
  • il mantenimento a lungo termine.
Bibliografia

Mukherjee C, Cahill K, Dhamala M. Action Video Gaming Enhances Brain Structure: Increased Cortical Thickness and White Matter Integrity in Occipital and Parietal Regions. Brain Sci. 2025 Sep 2;15(9):956. doi: 10.3390/brainsci15090956. PMID: 41008316; PMCID: PMC12468536.

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