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Rientrare al lavoro durante la pandemia

apr 28, 2021

Contrariamente a quanto ci si poteva attendere le persone che in Cina sono tornate al lavoro durante la pandemia di Coronavirus non hanno manifestato un aumento significativo dei problemi psicologici. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Brain, Behavior, and Immunity” ed è stata realizzata attraverso un questionario online. 

Contrariamente a quanto ci si poteva attendere le persone che in Cina sono tornate al lavoro durante la pandemia di Coronavirus non hanno manifestato un aumento significativo dei problemi psicologici. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity ed è stata realizzata attraverso un questionario online. L’obiettivo della ricerca era quello di analizzare l’atteggiamento nei confronti del COVID-19, le aspettative relative al ritorno al lavoro, la depressione, l'ansia, lo stress (DASS-21) e il livello di insonnia (Insomnia Severty Index). Il campione di questa ricerca era composto da 673 dipendenti a cui era stato concesso il rientro nei luoghi di lavoro durante il lockdown. È importante sottolineare che erano esclusi da questa ricerca gli operatori sanitari. I risultati ottenuti hanno mostrato che il 10.8% degli intervistati presentava dei sintomi relativi al PTSD dopo il ritorno al lavoro, il 3.8% ha riferito di soffrire di ansia (moderata e grave) ed infine il 3,7% presentava un livello di depressione (moderata e grave). 

L’insonnia era un disturbo che emergeva nel 2,3% del campione. Non si sono però registrate delle differenze significative tra i lavoratori e i dirigenti. Questi tassi di sofferenza psicologica sono risultati però inferiori a quelli rilevati un mese prima nella popolazione generale. Secondo i ricercatori la bassa prevalenza di problematiche emozionali è da attribuire alla fiducia generale verso le misure di prevenzione (anche se piuttosto severe) che sono state introdotte e rigorosamente seguite in Cina. 

I problemi psicologici più rilevanti erano associati allo stato civile, alla presenza di sintomi fisici o alla presenza di problemi di salute precedenti alla pandemia. Questi dati sono stati per certi versi confermati anche da altre ricerche condotte in altre nazioni. Infatti coloro che si erano sentiti meglio a livello psicologico erano anche quelli che avevano dimostrato una maggiore fiducia verso le misure di prevenzione adottate sul lavoro come ad esempio l’uso delle mascherine, la distanza sociale e l’igiene delle mani. Questi primi dati ottenuti sono interessanti poiché sottolineano quanto siano importanti nei contesti di lavoro gli aspetti organizzativi, la dimensione psicologica e l’applicazione di semplici procedure di sicurezza. I decisori politici, gli imprenditori e le aziende dovrebbero prendere in seria considerazione la componente psicologica soprattutto nella gestione della comunicazione durante le situazioni di emergenza. 

Dott.Igor Graziato
Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association

Riferimenti
Wanqiu Tan, Fengyi Hao, Roger S.McIntyre, Li Jiang, Xiaojiang Jiange, Ling Zhang, Xinling Zhao, Yiran Zou, Yirong Hu, Xi Luo, Zhisong Zhang, Andre Lai, Roger Ho, Bach Tran, Cyrus Ho, Wilson Tamk. Is returning to work during the COVID-19 pandemic stressful? A study on immediate mental health status and psychoneuroimmunity prevention measures of Chinese workforce. Brain, Behavior, and Immunity Volume 87, July 2020, Pages 84-92

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