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I manager che guidano il cambiamento.

giu 16, 2021

Nella letteratura manageriale si sottolinea da decenni l’importanza di saper gestire in modo efficace i processi di cambiamento. Purtroppo questa indicazione si trasforma troppe volte in uno slogan aziendale retorico e privo di una reale ricaduta pratica a livello organizzativo. Accettare il cambiamento significa saper affrontare il rischio, lasciare da parte la dimensione del controllo e assumersi la responsabilità di eventuali ricadute negative. 

Manager e leader che guidano il cambiamento in azienda
Nella letteratura manageriale si sottolinea da decenni l’importanza di saper gestire in modo efficace i processi di cambiamento. Purtroppo questa indicazione si trasforma troppe volte in uno slogan aziendale retorico e privo di una reale ricaduta pratica a livello organizzativo. Accettare il cambiamento significa saper affrontare il rischio, lasciare da parte la dimensione del controllo e assumersi la responsabilità di eventuali ricadute negative. I manager, come tutte le persone, cercano di evitare il rischio e ne consegue che difficilmente questo comportamento organizzativo di cambiamento venga realmente messo in campo. Anche le aziende che sostengono di incoraggiare i collaboratori a individuare nuove soluzioni e ad adottare una vision “innovativa” in alcune occasioni trasformano tale intento in un messaggio paradossale. I feedback ricevuti ed orientati al cambiamento vengono ignorati, dimenticati o peggio ancora contrastati più o meno direttamente.

Le sfide che si presentano nell’attuale contesto economico richiedono un approccio al cambiamento decisamente diverso dal passato . Molti assunti e convinzioni consolidate a livello gestionale rischiano di non essere più valide e applicabili. L’incertezza ormai ha invaso ogni contesto e mercato mettendo in questo modo seriamente in difficoltà un approccio puramente razionale. La globalizzazione economica e lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione richiedono oggi nuove pratiche manageriali e soprattutto lo sviluppo di nuove competenze.

La teoria della complessità può rilevarsi un valido supporto per guidare i manager, in modo più efficace ed efficiente rispetto al passato , verso il raggiungimento degli obiettivi di business. Le spiegazioni teoriche o accademiche in genere vengono considerate come troppo astratte o di difficile applicazione nel proprio contesto e spesso appaiono come soluzioni “contro-intuitive”. Tutti questi sono fattori che continuano quindi ad alimentare una visione “tradizionale” e conservativa dei ruoli manageriali .

Molti consigli sono stati promossi, tra i manager, da approcci più conosciuti come ad esempio le competenze di leadership, la qualità totale, l’empowerment, la gestione degli obiettivi mentre la teoria della complessità affonda le sue radici nelle “hard science” fornendo una lettura innovativa delle dinamiche aziendali. Malgrado i vincoli e le inevitabili resistenze che emergono nelle aziende proviamo a riassumere alcune pratiche organizzative coerenti con la teoria della complessità in modo da sintetizzare questo tipo di approccio in comportamenti organizzativi.

Trasmetti una vision “sfidante” riducendo la pianificazione
Un eccesso di pianificazione rischia di ridurre le capacità reattive e di adattamento del gruppo di lavoro alimentando un atteggiamento “passivo”. La capacità di risolvere i problemi da parte delle persone e di far fronte all’incertezza è difficilmente sintetizzabile attraverso delle rigide procedure. Serve saper comunicare una vision per il futuro e motivare le persone.

Incoraggia la flessibilità
Stimola la capacità di adattamento nel tuo team e gestisci il clima relazionale. Evita di controllare ogni minimo dettaglio o, peggio, di creare una gestione “paternalistica” del tuo gruppo. Credi nel potenziale delle tue risorse e aiuta loro a sviluppare l’autonomia.

Stimola i processi di comunicazione
Condividere, fornire dei feedback, creare le giuste condizioni per lavorare in un rapporto di fiducia, saper adottare lo strumento giusto in funzione degli obiettivi di comunicazione sono tutti elementi che per primo il manager deve adottare per fornire un buon esempio al team.

Crea un contesto armonico
La mente deve confrontarsi con dei vincoli cognitivi che riguardano l’attenzione, la memoria, la comprensione e la comunicazione. Tali aspetti devono essere conosciuti dal manager per evitare di pretendere dei risultati impossibili. Concentrati nel creare un contesto armonico ed ergonomico con le caratteristiche del tuo team. Questo inciderà sulla produttività, sull’efficacia e sull’efficienza dei processi in modo sicuramente maggiore rispetto al fatto di adottare un rigido controllo o una fiducia totale verso i sistemi di monitoraggio.

Stabilisci dei confini “semplici”
Poche regole chiare e condivise favoriscono il buon funzionamento di un team molto meglio che decine di regole o di comunicazioni. L’obiettivo deve essere quello di fornire un “frame” di riferimento senza entrare in modo eccessivo nel dettaglio.

Incoraggia lo sviluppo del potenziale delle tue risorse
La gestione degli obiettivi è sostanzialmente un’arte nella quale è importante armonizzare la dimensione “di controllo” con quella motivazionale ed emozionale. Cerca di conoscere le tue risorse, le loro capacità, le loro aspirazioni e anche i loro problemi. Incoraggia lo sviluppo del loro potenziale ed evita di entrare in una dinamica competitiva. Una risorsa più competente ed autonoma servirà anche al manager come stimolo per fare meglio.

Tensione verso i risultati
Un giusto livello di attivazione consente ai team di far emergere le risorse creative e innovative. E’ importante sviluppare le capacità di problem solving e di far fronte agli scenari “imprevisti”. Una capacità, quella di “improvvisare”, che richiede una grossa conoscenza tecnica e lo sviluppo di solide competenze trasversali. Nel Jazz la capacità di improvvisare assume il significato simbolico di riuscire ad adattare in tempo reale (in base al team, all’armonia, al pubblico presente) le risposte all’ambiente. Per ottenere questo i musicisti jazz hanno accumulato anni e anni di studio, pratica e tecnica.

Promuovi una cultura innovativa
Se promuovi, attraverso la comunicazione interna, una vision innovativa devi poi saper ascoltare i feedback che provengono dal tuo team. Presta attenzione ai messaggi paradossali che potresti trasmettere al tuo team. Aiuta loro a sviluppare proposte innovative e organizza riunioni anche brevi su questi temi. Un’ organizzazione non è un’entità rigida ma un organismo in evoluzione, che deve sapersi adattare ad un mercato dinamico e in constante cambiamento. Una struttura troppo rigida rischia di essere fragile e di collassare anche in modo inaspettato di fronte agli imprevisti.

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association

Fonte
Lowell, K. R. (2016). An application of complexity theory for guiding organizational change. The Psychologist-Manager Journal

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