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La differenza tra ascoltare e sentire

ago 13, 2021

Ascoltare significa concentrare la propria attenzione sull'interlocutore e cogliere la dimensione relazionale ed emozionale della comunicazione. Mentre sentire si riferisce al solo atto di percepire un suono e le parole attraverso l'udito ma senza un'elaborazione più profonda.

Ascoltare è diverso da sentire

Ascoltare significa concentrare la propria attenzione sull'interlocutore, comprendere le sfumature verbali, paraverbali e non verbali del discorso e cogliere la dimensione relazionale ed emozionale della comunicazione. Mentre sentire si riferisce all'atto di percepire un suono o delle parole attraverso l'udito ma senza che sia presente un'elaborazione centrale e profonda. Esiste quindi una grande differenza tra ascoltare e sentire. Ad esempio un conto è sentire una musica in sottofondo in un supermercato altro ascoltare con attenzione la progressione armonica di una canzone e le sfumature emozionali che le note ci comunicano in quel dato istante.


Che cos'è l'ascolto attivo?

L’ascolto attivo è una competenza relazionale fondamentale soprattutto oggi che ci troviamo immersi costantemente in un mare magnum di informazioni. Infatti prima di concentrarsi sulla comunicazione è fondamentale imparare ad ascoltare l’altro. Per fare questo è necessario un grosso impegno in termini di risorse cognitive ed emozionali ma soprattutto è fondamentale sviluppare una specifica competenza. Gli errori più comuni che le persone commettono quando parlano con qualcuno sono quelli di interrompere l’interlocutore credendo di aver già compreso quanto sta affermando e di anticipare così le risposte. Inoltre è frequente, mentre ascoltiamo una persona, perderci nei nostri pensieri o nelle nostre “fantasie” riducendo così la quantità e la qualità dell’informazione che stiamo elaborando.

Per ascoltare serve una grande concentrazione

Ascoltare significa anche interrompere le attività che si stanno facendo in un dato momento per dedicarsi all’altro. In realtà questa competenza ha una ricaduta importante anche per quanto concerne l’efficienza in ambito organizzativo e incide, ovviamente, anche sulla qualità delle relazioni interpersonali. L’ascolto attivo è oggi uno strumento fondamentale sia nel mondo aziendale che personale ed è una caratteristica che può fare la differenza .

La mente non è assimilabile a un dispositivo digitale e l'attenzione è una risorsa limitata e selettiva. Per questa ragione non è possibile gestire una quantità elevata di informazioni. Il rumore di fondo, le distrazioni e l'eccesso di notifiche riducono l'efficienza e aumentano le probabilità di commettere un errore.

Le 10 regole per ascoltare in modo efficace.
  1. Concentrati sulle parole del tuo interlocutore e sulla dimensione non verbale.
  2. Ascolta le idee e non giudicare il tuo interlocutore.
  3. Fornisci un feedback al tuo interlocutore (ad es. parla troppo velocemente o troppo lentamente, usa espressioni che non conosci?)
  4. Valuta il contenuto del messaggio in modo razionale.
  5. Mantieni un equilibrio sul piano emotivo e relazionale.
  6. Attendi che il tuo interlocutore abbia concluso il discorso prima di trarre delle conclusioni.
  7. Prendi appunti.
  8. Presta attenzione alle sfumature della comunicazione non verbale.
  9. Fai domande per verificare se hai compreso correttamente.
  10. Se l’argomento è particolarmente difficile poni delle domande al tuo interlocutore e segnala la tua difficoltà.
Metti al primo posto l’altro.
Nella comunicazione è fondamentale comprendere e ascoltare l’altro prima di pretendere di essere compresi. L’ascolto non è una dote naturale ma serve conoscere i principi teorici che regolano i processi di comunicazione sul piano psicologico e necessità di tanto allenamento quotidiano. L’ascolto attivo è fondamentale nella vendita, per gestire il rapporto con i clienti e per favorire i processi di fidelizzazione, ma diventa anche strategico per un team in quanto consente di favorire un clima di fiducia e di collaborazione aumentando così anche la produttività aziendale.

Saper ascoltare, gestire i conflitti e comunicare aiuta ovviamente a migliorare la vita personale anche dal punto di vista relazionale. La ricerca in questo ambito evidenzia però una criticità importante derivata proprio dalle caratteristiche cognitive dell’essere umano. In media una persona è in grado di pronunciare circa 100/120 parole al minuto mentre la capacità nel rielaborare le parole, da parte di chi ascolta, è di molto superiore. Chi ascolta tende quindi naturalmente a perdere l’attenzione verso l’interlocutore ed a pensare di aver già compreso senza che l’altro abbia finito. Ascoltare non è sinonimo di sentire in quanto rappresenta un processo attivo. Un buon ascoltatore conosce a fondo i meccanismi che regolano l’interazione umana e sa gestire i propri limiti sia cognitivi che emozionali.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia
Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Ipnosi Clinica Evidence Based
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti:

  •  Stephen Covey, The 7 habits of Highly effettive people N.Skinner “Communication Skills” Selling Power 1999
  •  G.Manning, K.Curtis e S McMillen, Building the Human Side ofWork Community. Cincinnati Thomson Executive Press, 1996.

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