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8 secondi. L'attenzione è meno di quella di un pesce rosso?

apr 21, 2023

L'idea che l'attenzione umana sia inferiore a quella di un pesce rosso è una completa bufala basata su interpretazioni errate di studi scientifici. Gli esseri umani sono dotati di un sistema di attenzione complesso e flessibile, che consente loro di mantenere l'attenzione per periodi di tempo molto più lunghi rispetto a quanto comunemente si crede. Non possiamo paragonare la nostra attenzione a quella di un pesce rosso, poiché sono due processi completamente diversi. È importante smettere di diffondere informazioni errate e apprezzare la nostra capacità di concentrarci e mantenere l'attenzione per un tempo significativamente maggiore di 8 secondi.

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Gli 8 secondi di attenzione umana sono una bufala

Nel 2015 sul Time Magazine è comparso un articolo che indicava come l’attenzione umana si fosse ridotta al punto da attestarsi intorno agli 8 secondi, addirittura un secondo in meno di un pesce rosso. In Italia è stato pubblicato un libro dal titolo “8 secondi. Viaggio nell'era della distrazione” della giornalista Lisa Iotti che sostiene proprio questa tesi che però non trova nessun riscontro dal punto di vista scientifico. Nell’immaginario collettivo le tecnologie digitali divengono la causa di tutti i mali del mondo: così secondo molti i videogiochi rendono violenti gli adolescenti e gli smartphone generano dipendenza. La ricerca scientifica, in questo ambito, ha sottolineato come sia fondamentale approcciarsi al mondo digitale con una maggiore prudenza e soprattutto evitando di cadere nella trappola dei facili pregiudizi o dei soliti stereotipi.

Come nasce il mito degli 8 secondi?

Nel 2015 un team di Microsoft che si occupava di marketing ha pubblicato un report dal titolo “Attention Spans” che includeva un confronto tra il tempo di attenzione di un essere umano con quello del pesce rosso. La confusione nasce dal fatto che nel documento era presente un grafico del tutto inventato che comparava i due livelli di attenzione. Come spesso accade le testate giornalistiche senza effettuare nessuna verifica scientifica hanno preso per buona questa notizia dandone così un ampio risalto mediatico.

Che cos’è e come funziona l’attenzione?

L’attenzione umana è il frutto di una serie di processi cognitivi che consentono di selezionare ed elaborare le informazioni disponibili nell’ambiente. Esistono diversi tipi di attenzione come ad esempio quella visiva, auditiva e selettiva. Come esseri umani siamo dotati di una capacità limitata di elaborazione delle informazioni e di conseguenza possiamo prestare attenzione solo a una piccola quantità di informazioni nel presente. Lo psicologo Daniel Kahenman ha evidenziato come l’attenzione tenda naturalmente a modificarsi in funzione di diversi fattori come ad esempio il livello di attivazione, la motivazione e le eventuali ricompense generate dal compito. In sintesi la capacità di rimanere attenti dipende dal compito da svolgere e da una serie di variabili sia interne che esterne. Risulta evidente quanto sia complesso il tema e che, soprattutto, non esiste un unico valore assoluto per misurare la durata dell’attenzione. L’idea della durata media di otto secondi è evidentemente una bufala ascientifica.


L'influenza dell'età sull'attenzione umana

È innegabile che l'attenzione di un bambino sia generalmente inferiore a quella di un adulto. Un bambino di 6-7 anni può cominciare ad essere distratto dopo circa 10 minuti, mentre un adolescente di 15-16 anni può mantenere l'attenzione per 30 minuti in modo continuativo. Tuttavia, questa differenza non implica che l'attenzione umana sia inferiore a quella di un pesce rosso. Al contrario, gli esseri umani sono in grado di adattare la propria attenzione e di mantenere uno stato di concentrazione per periodi di tempo molto più lunghi rispetto a un pesce rosso. La nostra capacità di prestare attenzione è influenzata da vari fattori, tra cui il contesto, l'interesse personale e la complessità dell'attività svolta. Studi scientifici hanno dimostrato che il picco delle risorse attentive si verifica solitamente dopo 10-15 minuti dall'inizio di un'attività. Successivamente, l'attenzione tende a calare gradualmente, ma ciò non implica una durata complessiva di soli 8 secondi. Al contrario, l'attenzione può rimanere focalizzata per periodi di tempo significativamente più lunghi.

In sintesi

  • L’attenzione umana è di otto secondi? No! Questa affermazione non ha alcuna base scientifica. In effetti, gli studi dimostrano che il nostro cervello è altamente adattabile e può mantenere l'attenzione su un compito anche per ore se necessario.
  • La durata dell'attenzione umana dipende da molti fattori come la motivazione, il livello di stress e l'affaticamento mentale. Quindi non possiamo generalizzare affermando che tutti abbiamo solo otto secondi di attenzione.
  • Dobbiamo tenere presente che le tecnologie digitali hanno reso molto più facile distrarsi durante lo svolgimento dei nostri lavori o delle nostre attività quotidiane. Tuttavia ciò non significa che siamo meno concentrati rispetto al passato: semplicemente abbiamo bisogno di imparare a gestire queste interferenze esterne in modo efficace ed efficiente.
  • I pesci rossi non sono certo animali con grandi capacità cognitive e il loro cervello è molto diverso da quello umano. Le loro reazioni sono semplici e automatiche e non possono essere paragonate alla complessità dell'attenzione umana.
  • L'attenzione può essere divisa in diverse forme, come l'attenzione selettiva, che ci permette di focalizzare la nostra attenzione su un singolo stimolo tra molti altri; l'attenzione divisa, che consente di gestire contemporaneamente più compiti ; e l'attenzione sostenuta, che rappresenta la nostra capacità di mantenere costante il nostro livello di attenzione per periodi prolungati.
  • Secondo gli esperti di psicologia cognitiva, l'attenzione non è una risorsa illimitata: dopo averla impiegata per un lungo periodo in una particolare attività o situazione ambientale, siamo meno efficaci nell'utilizzarla successivamente. In altre parole, potremmo sentire stanchezza o affaticamento quando dobbiamo concentrarci su qualcosa per troppo tempo.
  • Pertanto è importante avere delle pause durante le nostre giornate lavorative e fare regolarmente esercizi mentali per migliorare questa abilità fondamentale. Infatti essere padroni della propria attenzione significa avere maggiore controllo sulle nostre emozioni ed evitare distrazioni superflue.

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Bibliografia

  • Bradbury NA. Attention span during lectures: 8 seconds, 10 minutes, or more? Adv Physiol Educ. 2016 Dec 1;40(4):509-513. doi: 10.1152/advan.00109.2016. PMID: 28145268.
  • Grignolio A, Morelli M, Tamietto M. Why is fake news so fascinating to the brain? Eur J Neurosci. 2022 Dec;56(11):5967-5971. doi: 10.1111/ejn.15844. Epub 2022 Oct 27. PMID: 36256496.

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