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L'effetto placebo: che cos'è e come funziona?

apr 29, 2021

È noto da tempo che l’atteggiamento di un medico può influenzare l’efficacia di una terapia attraverso l’effetto placebo. Ma come avviene questa comunicazione con il paziente?

L'effetto placebo. La comunicazione non verbale influenza il rapporto medico-paziente

Che cos'è l'effetto placebo?

Per effetto placebo si intende l'effetto "terapeutico" di una sostanza priva di qualsiasi principio attivo come ad esempio bere un bicchiere d'acqua o assumere una pillola priva di qualsiasi medicamento. L' effetto curativo è possibile se la persona è convinta di assumere realmente un farmaco e se chi somministra la sostanza è in grado di stimolare questa componente psicologica. L'omeopatia , ad esempio, non contiene nessun principio attivo e parte della sua presunta efficacia si basa proprio su un insieme di aspettative psicologiche. Inoltre molto disturbi di lieve entità tendono a scomparire nel giro di pochi giorni (remissione spontanea dei sintomi).

L'atteggiamento del medico influenza l'efficacia di una terapia

È noto da tempo che l’ atteggiamento di un medico può influenzare l’efficacia di una terapia attraverso l’effetto placebo. Secondo la psicologia, infatti, le aspettative, le convinzioni e le idee di una persona possono influenzare positivamente o negativamente un paziente al punto da modificarne la percezione del dolore o l’efficacia di una cura. Questo aspetto ha un’importanza centrale nel rapporto medico-paziente , nell’efficacia del trattamento e nella compliance. Proprio per evitare queste possibili distorsioni nella valutazione dell’efficacia di un farmaco, nella ricerca, si utilizza il cosiddetto “doppio-cieco” . In questo caso né il paziente né il medico sono a conoscenza se una pastiglia contenga o meno un principio attivo. In questo modo i risultati delle ricerche non possono essere perturbati dall’effetto placebo ed è possibile verificare l’efficacia di un dato principio attivo.

L'effetto placebo e la comunicazione non verbale

In un recente studio alcuni ricercatori hanno affidato il ruolo di medico o di paziente ad un campione di 194 adulti. Successivamente hanno informato i “medici” che un farmaco chiamato “Thermedol” era particolarmente efficace nel trattamento del dolore, mentre nella realtà era un prodotto completamente inerte. Hanno poi invitato gli stessi “medici” a somministrare il “finto farmaco” (placebo) sui “pazienti”. Questi ultimi hanno riferito di aver provato in seguito al suo utilizzo una sensibile riduzione del dolore e tale percezione è stata anche misurata attraverso la risposta della conduttanza cutanea. Il dato interessante è vedere come è stato possibile rilevare dai video in che modo le convinzioni dei “medici” siano state trasmesse a livello “non verbale”.  L’analisi dei filmati ha infatti evidenziato delle differenze significative nelle espressioni corporee e nella comunicazione non verbale. I "medici" che credevano nell’efficacia del prodotto manifestavano delle modalità espressive diverse, soprattutto a livello del viso e degli occhi. Questo è un dato importante per tutti i professionisti sanitari (compresi gli psicologi e gli psicoterapeuti) che devono essere particolarmente attenti alla dimensione della comunicazione e seguire, se è possibile, una formazione mirata allo sviluppo delle soft skill. Questi aspetti psicologici (sia cognitivi che emozionali) possono diventare importanti in un percorso di cura dato che possono influenzarne l’efficacia .

Dott.Igor Graziato

Psicologo del Lavoro e delle organizzazioni

Specialista in Psicoterapia

Esperto di VRT (Virtual Reality Therapy)

Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy

Ipnosi Clinica Evidence Based

Membro dell'American Psychological Association

Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte

Riferimenti

Socially transmitted placebo effects. Pin-Hao A. Chen, Jin Hyun Cheong, Eshin Jolly, Hirsh Elhence, Tor D.Wager & Luke J. Chang. Nature Human Behaviour volume 3, pages1295–1305(2019).

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